La guerra tra Russia e Ucraina ormai da qualche settimana si è spostata anche su campi di battaglia informatici e a portarla avanti sono stati degli Hacker Russi, riconducibili ad un gruppo famoso con il nome di "Killnet".
Questo collettivo di Hacker, che in passato ha hackerato riconducibili alla NATO in diversi paesi dell'alleanza, sembra aver preso di mira diversi siti istituzionali Italiani. I primi bersagli sono stati il sito del Senato e il sito della Difesa e, nella serata di ieri 19 maggio, alla lista dei portali istituzionali vittima degli Hacker si aggiungono anche i siti di:
- Ministero dell'Istruzione;
- Ministero dei Beni Culturali;
- Ministero degli Esteri;
- Consiglio superiore della magistratura;
- Agenzia delle Dogane;
- Ministero degli Esteri.
L'attacco hacker è stato confermato dagli specialisti della Polizia Postale che, attualmente, stanno operando per contrastare l'offensiva informatica.
Gli obiettivi sono stati indicati dal collettivo Killnet sui propri canali Telegram e si parla di circa 50 siti di natura istituzionale, bersagli scelti appositamente per: "liquidare la struttura informativa italiana".
"Fuoco a tutti" avrebbero dichiarato ieri sera alle 22 circa, chiedendo ai membri del collettivo un attacco della durata di 48 ore sugli obiettivi indicati. A quanto pare avrebbero dato disposizioni di non colpire il sistema sanitario.
Di che tipologia di attacchi si tratta?
Si tratta di attachi volti all'interruzione distributiva del servizio, noti nell'ambiente come "Ddos". Essi vengono portati avanti inviando innumerevoli richieste di accesso ai sistemi informatici di infrastruttura. Naturalmente si tratta di richieste false che sortiscono l'effetto di sovraccaricare i siti e, potenzialmente, farli collassare (anche parzialmente).
Il disagio creato che gli utenti esterni potrebbero riscontrare è la difficoltà di accedere al sito in questione, poichè la larghezza di banda disponibile viene esaurita dall'enorme flusso di traffico fittizio generato dagli hacker.