Un ministro Bianchi a 360° quello che è intervenuto al Transforming Education Summit il 19 settembre alle Nazioni Unite. Un'occasione per tracciare un resoconto sulla situazione della scuola in Italia e sul ruolo dell'istruzione per lo sviluppo del paese.
Si è parlato di Pnrr, ma si è anche evocato lo spettro della crisi demografica degli studenti: l'Italia potrebbe avere 1 milione e 400mila bambini in meno di qui al 2031. Uno scenario preoccupante nonché una sfida che il nuovo governo deve raccogliere.
Investimenti Pnrr e trasformazione ecologica: Bianchi sul progetto "RiGenerazione Scuola"
Il ministro Bianchi è intervenuto al vertice sull'istruzione voluto dal segretario generale ONU Antonio Gutierres in apertura dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Con il suo discorso ‘Transforming Education to transform the world: Repowering global citizens through education for a sustainable future' Bianchi ha posto l'attenzione sul ruolo fondamentale della scuola nella transizione ecologica e nella formazione dei nuovi cittadini.
Educazione civica e filosofia green dunque, con il progetto "RiGenerazione scuola", che mette l'ambiente al centro, vista l'urgenza sempre più impellente imposta dal cambiamento climatico.
La scuola del futuro passa soprattutto attraverso lo sfruttamento virtuoso dei fondi del Pnrr, con un ampia parte di essi riservata all'istruzione, sia scolastica che universitaria e alla ricerca.
Pnrr e governo Draghi: un'eredità lasciata per la scuola
Nonostante l'imminente cambio di governo, Bianchi si dice fiducioso riguardo il futuro della scuola, grazie ad un piano di investimenti legati ai fondi del Pnrr già programmato.
Con le riforme già approntate dunque, Bianchi crede che il futuro governo si assumerà le responsabilità di continuare su questa scia, senza andare a contraddire lo stesso Pnrr.
Il ministro sottolinea come già 10 miliardi di euro siano stati investiti nell'ultimo anno sulle infrastrutture scolastiche, con altri 4,9 miliardi destinati ad asili nido e scuole dell'infanzia, dove però è stata registrato un preoccupante calo nel numero di bambini iscritti.
Crisi demografica e scuola: quasi un milione e mezzo di bambini in dieci anni
C'è quindi un evidente problema demografico soprattutto negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia, lì dove i piccoli studenti cominciano a formarsi. Nel triennio 2020/21 - 2022/23 si contano quasi 300mila bambini in meno nelle scuole: un numero destinato a salire fino a un milione e 400mila se si va in proiezione fino al 2031.
Il governo che verrà dovrà dunque farsi carico soprattutto di questa sfida e potenziare l'offerta per i più piccoli per assicurarsi che il mondo della scuola sia ideale ad accogliere i bambini e a sostenere le famiglie.
Affrontare le sfide globali del futuro: il ruolo chiave dell'istruzione
L'istruzione, e dunque la scuola, è secondo Bianchi la chiave per affrontare le sfide globali che il futuro ci impone, nel segno di inclusività e sostenibilità. La scuola deve essere un catalizzatore per creare una società più giusta che vada ad appianare le disuguaglianze.
Meno discriminazioni di genere e più attenzione al clima, con ragazzi e ragazze sempre più al centro di un cambiamento che ora più che mai appare sempre meno un capriccio quanto piuttosto una necessità per garantire il futuro della nostra società e del nostro pianeta.
L'auspicio è allora che i cambiamenti che investiranno i sistemi educativi possano tenere conto di queste coordinate, sfruttando gli ingenti fondi messi a disposizione con il Pnrr dalla Comunità Europea.