Nell'ultimo periodo, oltre a scioperi, riaperture delle GPS, concorsi e mobilità, il mondo della scuola è stato interessato da un'altra importante notizia: il Bonus una tantum previsto dal Decreto Aiuti finalizzato a far fronte al caro bollette e destinato a tutti i lavoratori ovvero:
- lavoratori autonomi;
- dipendenti;
- pensionati con un reddito entro i 35.000 euro lordi;
- disoccupati;
- percettori di reddito di cittadinanza;
- colf;
- stagionali.
Tra i lavoratori beneficiari della cifra di 200 € rientra anche il personale scolastico. Inizialmente, si accennava alla possibile esclusione di direttori amministrativi e dirigenti scolastici a fine carriera ma c'è un'altra categoria a rischio: i precari.
Perché i precari della scuola potrebbero essere esclusi?
I membri del personale scolastico non di ruolo con contratto in scadenza per il 30 giugno 2022, e ciò include sia docenti che membri del personale ATA, potrebbero non ricevere il bonus di 200€.
Il bonus, secondo quanto stabilito dal Decreto Aiuti, verrà inserito nella busta paga di luglio e, di conseguenza, non avendo una retribuzione in quel mese, i precari della scuola non potranno ricevere l'indennità dall'istituzione scolastica presso cui erano in servizio.
I precari, inoltre, potranno richiedere la Naspi soltanto dal mese di luglio in poi, di conseguenza verranno esclusi anche dal bonus INPS.
La situazione attuale è questa tuttavia, in fase di conversione del decreto, si potrebbe trovare una soluzione a questo inconveniente.