Pare che il bonus cultura 18 app sarà cancellato. Questo è quello che si apprende dagli emendamenti presentati alla legge di Bilancio. L'emendamento viene proprio dalle forze di governo: Federico Mollicone (Fdi), Rossano Sasso (Lega) e Rita Dalla Chiesa (FI) gli autori. L'idea è quella di reinvestire i fondi previsti per il bonus cultura 18 app. Il tesoretto liberato potrebbe essere dedicato al supporto del mondo dello spettacolo e della cultura tramite altri investimenti e forme di sostegno.
Cos'è il bonus cultura 18 app?
Se il bonus cultura 18 app sarà cancellato, i giovani avranno più difficoltà ad acquistare libri, film, biglietti per eventi dal vivo e molto altro. Il bonus ha infatti finora previsto un fondo di 500 euro da spendere al compimento dei 18 anni. Prevista per il fondo una cifra complessiva di 230 milioni di euro. L'intento del governo è dunque quello di liberare questo investimento per poterlo destinare altrove.
Dove verranno reinvestiti i fondi del bonus cultura 18 app?
Il governo pare avere le idee chiare. I soldi risparmiati grazie alla cancellazione del bonus cultura 18 app anderebbero ad altre attività legate a cultura e mondo dello spettacolo. Ecco alcuni esempi:
- 5 milioni per i carnevali storici;
- 1 milione per cori, festival e bande musicali;
- 1 milione per la creazione della Fondazione Vittoriano, legata alla gestione del complesso Vittoriano a Roma
- Organizzazione celebrazioni centocinquanta anni dalla nascita di Guglielmo Marconi e rievocazione storica "La Girandola" di Roma.
Intenzione del governo è anche quella di assumere 750 nuovi dipendenti del ministero della Cultura.
Le polemiche dell'opposizione
Come prevedibile, l'opposizione non ha accolto bene l'idea che il bonus cultura 18 app possa essere cancellato. In difesa del bonus per i giovani si sono mossi innanzitutto Matteo Renzi e Dario Franceschini, ex ministro proprio della Cultura.
Secondo Renzi sarebbe sbagliato infatti cancellare il bonus solo perché introdotto da lui. La bontà del provvedimento è resa ancora più evidente dal fatto che altri paesi come Germania o Francia hanno introdotto misure simili. L'ex premier ha anche creato una petizione, visionabile sul sito di Italia Viva, per difendere 18 app.
Fa eco a Renzi anche Maria Elena Boschi, che descrive quello di Giorgia Meloni un autogol. Il bonus ha aiutato infatti tanti giovani italiani ad accedere al consumo di beni culturali, garantendo loro la possibilità di essere cittadini consapevoli e responsabili.
Dello stesso tenore i commenti di Franceschini, che chiede espressamente al governo di fare marcia indietro e di non cercare fondi tramite tagli alla cultura. Simona Malpezzi del Pd evidenzia anche come la cancellazione del bonus cultura 18 app rischia di danneggiare l'industria culturale italiana.
Decisamente taglienti le parole dei rappresentanti del Movimento Cinque Stelle, che ricordano come in campagna elettorale Giorgia Meloni sosteneva i giovani, dicendo che la pandemia gli aveva tolto il diritto alla socialità, allo sport e all'educazione. È dunque contraddittorio che ora sia proprio il governo a minare i diritti dei più giovani, levando loro delle preziose risorse e ignorandoli in sede di legge di Bilancio.