La pandemia aveva sortito i suoi effetti sulla già profonda crisi economica che si sta attraversando; è seguita poi, di recente, la stangata del caro bollette sull'energia elettrica e sul gas. Il fenomeno ha contribuito a destabilizzare ulteriormente le già scarse certezze dei lavoratori di ogni scomparto, ivi compresi i docenti, specie quelli lontani da casa e, molto spesso, con più spese da affrontare proprio per tal motivo. E' da questo movente che parte la proposta del CNDDU - Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani - mirata ad un adeguamento del salario dei docenti al caro vita.
LE OSSERVAZONI DEL CNDUU
Il CNDUU ha fatto prima di tutto osservare come in un anno vi sia stato un generale rincaro della luce (+131%) e del gas (+94%), che si sono sommati al già generale costo della vita, in particolar riguardo per i docenti fuori sede:
"il costo della vita ha corroso gli stipendi dei docenti determinando malessere e disagio sociale in molti nuclei familiari, specialmente se monoreddito. Chi è lontano da casa e magari deve sobbarcarsi il peso del proprio mutuo e dell'affitto della sede assegnata rischia di ridursi sul lastrico"
Ancora, il Coordinamento esprime rimostranze circa le "speculazioni" - così le ha definite - dei biglietti di trasporto. Ugualmente il dissenso va verso la scelta dell'aumento delle spese generali della vita quotidiana:
"Per non parlare delle speculazioni ignobili sui costi dei biglietti di trasporto a ridosso delle festività. Qualsiasi aspetto della vita quotidiana ha visto incrementare le spese di riferimento in modo intollerabile e incomprensibile".
Stipendio e mobilità
E' per tali motivi che il CNDUU avanza l'iniziativa di effettuare un "intervento tempestivo che possa alleviare i disagi di famiglie intere con un aumento della retribuzione mensile pari a 400 euro". Contestualmente, il Coordinamento richiede di facilitare quanto più è possibile la mobilità interprovinciale per coloro che aspirino a rientrare o avvicinarsi al proprio comune originario.
Sia per l'una richiesta che per l'altra, tuttavia, la strada di percorrenza - in termini burocratici, legislativi e legati alle ovvie tempistiche - appare ostica e sormontata di ostacoli: nel caso di un incremento dello stipendio, infatti, bisogna considerare che al momento il Governo è impegnato a ottemperare al rinnovo contrattuale. L'unica alternativa paventabile sarebbe quella di un'indennità promossa dallo stesso Ministero.
Inoltre, va anche considerata la richiesta già avanzata da Uil Scuola circa il rifinanziamento del contratto: allo stato attuale si parte con un aumento di circa 106-104 euro e non si prevedono aggiunte ulteriori.
Pure per quanto riguarda il tema mobilità, questo è al momento in fase di stallo: com'è noto, infatti, il nuovo contratto è stato siglato solo da Cisl Scuola, mentre le altre sigle sindacali coinvolte (Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda) hanno rinunciato poiché, a loro modo di considerare, ciò causerebbe disparità tra i docenti. I nuovi interventi, dunque, interesserebbero solo i neoassunti, mentre per gli altri resterebbe tutto sostanzialmente invariato.