Negli ultimi giorni, ha fatto discutere la sentenza della Corte di Cassazione n. 3408 pubblicata il 3 febbraio 2022. La delibera della Suprema Corte ha riguardato la figura dei collaboratori del Dirigente Scolastico.
Fra le varie reazioni, spicca il comunicato stampa di ANCODIS, l'Associazione Nazionale dei Collaboratori dei Dirigenti Scolastici. Vediamo cos'è successo.
Le deleghe non attribuiscono funzioni vicarie: la sentenza della Cassazione
Con la sua sentenza, la Cassazione ha fatto chiarezza sulla questione delle mansioni e funzioni dei collaboratori dei presidi. In estrema sintesi, si legge che il dirigente può delegare compiti ai suoi collaboratori, ma il conferimento di queste deleghe non costituisce attribuzioni di funzioni vicarie o superiori.
Come recita la delibera:
"la delega ai docenti di compiti non costituisce affidamento di mansioni superiori o di funzioni vicarie, anche nel caso in cui detti docenti godano dell'esonero o semiesonero"Il nodo qui riguarda ovviamente il pagamento delle funzioni aggiuntive, che quindi è esclusivamente a carico dei fondi disponibili per la remunerazione accessoria presso la specifica istituzione scolastica.
I collaboratori mai riconosciuti in ottica professionale ed economica, tuona l'ANCODIS
Quella che molte testate hanno riportato come una grande notizia, in realtà non è nulla di nuovo, cioè è qualcosa che si sapeva già. Lo fa notare nel suo comunicato stampa l'ANCODIS, secondo cui negli anni si è voluto negare:
- il lavoro svolto dai collaboratori dei Dirigenti Scolastici a favore della sua comunità scolastica;
- la formazione conseguita per svolgere le mansioni aggiuntive;
- l'esperienza professionale ottenuta in aggiunta a quella didattica.
Le figure dei collaboratori dei presidi, che peraltro l'ANCODIS rappresenta, non ricevono da anni riconoscimento nella progressione di carriera né di tipo economico. Come si legge nel comunicato:
"Non si può eludere la necessità di uno staff organizzativo e didattico del dirigente scolastico opportunamente selezionato, organizzato e formato [...]. Un anello intermedio utile e necessario al funzionamento della scuola autonoma che purtroppo permane nell'ambito della precarizzazione professionale i cui componenti sono retribuiti spesso sulla base di inique contrattazioni di istituto."
Si tratta di una situazione molto simile a quella che avevamo già visto a proposito dei coordinatori di classe e dei supplenti Covid.
Modificare il contratto scuola per riconoscere il lavoro dei collaboratori
Se, come sentenzia la Cassazione, il docente a cui sono delegati compiti dal preside può essere retribuito solo dai fondi per la remunerazione accessoria, allora serve modificare proprio il CCNL.
Per l'ANCODIS, è necessario intervenire sui seguenti punti:
- prevedere un finanziamento degli incarichi dei collaboratori del dirigente scolastico;
- assegnare l'adeguato punteggio nella graduatoria interna di istituto e nelle operazioni di mobilità;
- riconoscere il servizio pluriennale come prerequisito per l'accesso al concorso per dirigente scolastico, oltre ai titoli culturali già richiesti;
- riconoscere la qualità e quantità del lavoro dei collaboratori del dirigente scolastico.
Adesso la palla passa al Ministero dell'Istruzione, che proprio in questi giorni si appresta alla discussione con i sindacati per il rinnovo del contratto scuola.
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