Con la fine dell'anno terminerà anche l'esperienza di Quota 102 per quanto riguarda le pensioni. Di conseguenza, si ha davvero poco tempo a disposizione per discutere, organizzare e attuare una nuova normativa che non solo sostituisca la precedente, ma eviti al contempo un ritorno della temutissima Legge Fornero.
L'ultimo dibattito in merito tra Governo e sindacati risale a metà febbraio e tra pandemia e scoppio della guerra in Ucraina, purtroppo, le trattative hanno subìto ulteriori rallentamenti. Adesso, però, non si può più aspettare anche perché aumentano le pressioni da parte di Lega e sindacati, che tendono verso il pensionamento a 62 anni o con Quota 41.
Cos'è Quota 41
Attualmente, Quota 41 è rivolta ai lavoratori "precoci" e i requisiti per accedervi sono i seguenti:
- almeno 12 mesi di contributi versati, ottenuti con un lavoro effettivo anche se non continuativo, prima dei 19 anni di età;
- almeno 41 anni di contributi;
- appartenenza a una delle 5 categorie protette (disoccupati, invalidi, caregiver, lavori gravosi, lavori usuranti).
Sia la Lega, che i sindacati vorrebbero estendere Quota 41 a tutti, ma un ostacolo non indifferente risiederebbe nella ricerca dei fondi per finanziarla. Se Quota 41 venisse davvero estesa a chiunque si andrebbe in pensione con 41-42 anni e 10 mesi di contributi, evitando tagli e riduzione delle pensioni.
Le previsioni
Al momento, il Governo non ha ufficializzato alcuna proposta, anche perché bisognerà prima far fronte al vero scoglio che impedisce una reale presa di posizione: l'attuale sistema misto.
L'esecutivo, infatti, vuole evitare a tutti i costi un impatto sui conti pubblici senza, tuttavia, appesantire la spesa delle pensioni che, già nel 2023, ammonterà a oltre il 7%. In ogni caso, l'età minima per accedere alla pensione rimane invariata e, quindi, a 67 anni sia per gli uomini, che per le donne.
Al contempo, è ancora previsto il pensionamento anticipato sulla base della contribuzione maturata che consente di andare in pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.