Nel pomeriggio del 2 marzo, si è svolto in video conferenza un importante momento di confronto tra il ministro Bianchi e i rappresentanti del Forum degli studenti. Un'occasione per gettare le basi per la scuola del domani, toccando temi importanti tra cui i "Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento" (PCTO) e più in generale sul rapporto tra la scuola e il mondo del lavoro.
Le proteste degli studenti: fuori le aziende dalla scuola, sì alla didattica integrata
Sin dal suo insediamento, il ministro Bianchi si è dimostrato molto attento al rapporto che intercorre tra la scuola e la formazione professionale. Una filosofia che vede la scuola come un luogo di preparazione alle sfide del mondo del lavoro e che si è tradotta in un rapporto sempre più stretto tra la scuola e le aziende.
In questo senso i PCTO sono stati pensati come percorsi per sviluppare competenze e attitudini degli studenti in campo professionale, grazie alla partnership con aziende e attività presso le quali svolgere attività lavorative in contemporanea agli studi.
Gli studenti hanno mostrato sempre più insofferenza a riguardo, manifestando in maniera sempre più decisa negli ultimi mesi. Una rinnovata sensibilità verso l'argomento, sfociata in grandi manifestazioni come gli Stati Generali della Scuola recentemente svolti a Roma.
Il malcontento è stato accentuato dai tragici incidenti sul lavoro che hanno visto perdere la vita a Giuseppe Lenoci e Lorenzo Parelli, entrambi iscritti a dei corsi professionali che prevedevano stage formativi in azienda.
Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti si è mostrato critico verso questo sistema, che vedrebbe secondo lui la scuola serva delle logiche del mercato, della competizione e del profitto.
Una situazione inoltre aggravata dagli evidenti problemi di sicurezza che affliggono già i lavoratori italiani. Inserire gli studenti in questo ambiente, come purtroppo la realtà ha già dimostrato, significa esporli a rischi e condizioni di lavoro pericolose e precarie.
La didattica integrata. Una scuola che trasforma la realtà
Proteste dunque, ma anche un atteggiamento propositivo, alla ricerca di un cambiamento che possa soddisfare le proprie esigenze. Continua Redolfi, gli studenti non vogliono che il mondo del lavoro sia fuori dalla scuola, ma è necessario un ripensamento.
Una soluzione potrebbe essere l'introduzione dell'istruzione integrata, propedeutica a ripensare i rapporti tra la scuola e la formazione professionale e tra i vari campi del sapere (umanistici e scientifici), al fine di sviluppare competenze trasversali e spendibili in futuro.
La didattica integrata sarebbe inoltre un modo per porsi in maniera attiva nei confronti della realtà. Bianca Chiesa di Uds sottolinea come la scuola debba essere un'organizzazione che muta la realtà, piuttosto che adattarsi ad essa.
Stop ai PCTO dunque in favore di un metodo - con la didattica integrata o altri accorgimenti - che possa rivoluzionare il mondo produttivo, garantendo allo stesso tempo un orientamento professionale agli studenti, nella massima sicurezza e nel massimo rispetto delle loro esigenze.
La reazione del ministro Bianchi: Già pronto un tavolo col ministero del lavoro
Il ministro Bianchi è apparso soddisfatto dall'incontro con gli studenti e, almeno nelle intenzioni, sembra pronto a tracciare delle linee di svolta per la scuola del domani.
Certo, la posizione del ministro nei confronti dei PCTO è più sfumata di quella degli studenti. Bianchi ne ha ribadito infatti il valore, in quanto occasioni utili per sviluppare competenze coerenti con il percorso di studio dei giovani.
Tuttavia è già stato avviato un tavolo con il ministero del Lavoro per riflettere e intervenire sui percorsi, con particolare attenzione alla questione della sicurezza. L'intenzione, ha ribadito il ministro, è quella di tenere conto di quanto emerso dal confronto con gli studenti.
Un segnale positivo, che testimonia il desiderio di coinvolgere attivamente la popolazione studentesca nell'economia scolastica, specie alla luce della mole di investimenti che verranno condotti in seguito ai fondi del Pnrr.
Il ministro ha infine aperto ad altri incontri. La strada è segnata, la speranza è che i risultati possano essere pari ai buoni propositi dimostrati finora.