Continua l'aggiornamento quotidiano riguardante i numeri del Covid, con una particolare attenzione al mondo della scuola, osservato speciale dopo le feste natalizie.
Gli ultimi dati rilevati testimoniano una situazione che continua ad essere difficile. Allo stesso tempo però la gestione delle quarantene a scuola continua ad essere oggetto di critiche. Tra le ultime quelle del virologo Matteo Bassetti, che mette in luce la necessità di una semplificazione del protocollo.
Contagi Covid e scuola: gli ultimi aggiornamenti
Un sondaggio risalente al 21 gennaio sul ricorso della dad nelle scuole, svolto tra 1.300 presidi appartenenti all'Anp, ha consegnato il seguente esito:
- Circa 1 classe su 3 (32%) nella scuola dell'infanzia;
- Circa 1 classe su 4 (23%) nella scuola primaria;
- Circa 1 classe su 10 (9%) tra scuole medie e superiori, a cui sommare il 29% in didattica digitale integrata/didattica mista, per un 38% totale.
A questi dati vanno aggiunti quelli sui contagi tra il personale scolastico - ATA e docente - che si attesta su un percentuale del 7%.
I numeri si discostano dalle comunicazioni ufficiali date dal governo nei giorni scorsi, in quanto il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha recentemente comunicato che solo il 6% delle classi sono in dad.
Il leader di Anp Antonello Giannelli, alla luce di questo scollamento numerico, riconosce la necessità di semplificare le norme al fine di permettere un conteggio più preciso, ma sottolinea anche come questo sia segno di una situazione in continua evoluzione e di difficile controllo.
Dati regionali: la situazione in Lombardia e Veneto
Non rassicurano particolarmente i numeri provenienti dalle regioni. In Lombardia ad esempio secondo le rilevazioni comprese tra il 17 e il 23 gennaio i numeri dell'isolamento sono i seguenti:
- 9.441 classi
- 115.262 alunni, di cui 18.814 nella sola Milano
- 6.225 dipendenti scolastici
L'aumento dei positivi appartenenti alla popolazione scolastica è del 12%, con un totale di nuovi 62.079 soggetti contagiati. La maggior parte dei nuovi casi appartiene alla fascia tra gli 0 e i 10 anni (74% circa), a causa della ancora scarsa copertura vaccinale dei più piccoli.
Situazione delicata anche in Veneto, dove tra l'11 e il 25 gennaio la situazione è la seguente:
- 15.289 classi con casi di positività al proprio interno;
- 5.436 classi in quarantena;
- 96.339 studenti in quarantena su un totale coinvolto di 271.932.
Numeri che testimoniano una circolazione del virus negli ambienti scolastici non ignorabile.
La situazione in Campania: Napoli in difficoltà
Boom di contagi anche nel napoletano. Secondo l'Asl del capoluogo campano sono 1.220 i casi di positività registrati nella sola Napoli tra il 17 e il 25 gennaio, con la concentrazione maggiore nella scuola primaria.
Un incremento notevole rispetto alla prima settimana dal rientro a scuola, dove i casi registrati erano solo 145.
Unendo i dati, il totale dei contagi dal 10 al 25 gennaio è così distribuito:
- 144 alla scuola dell'infanzia;
- 610 alla scuola primaria;
- 241 alle scuole medie;
- 370 alle scuole superiori
Bisogna considerare che i numeri della scuola si sommano a quelli del resto della popolazione, mettendo sotto forte stress gli ospedali napoletani, come nel caso del "Loreto Mare", trasformatosi dal 5 gennaio in Covid center.
Bassetti critico, verso una normalizzazione delle quarantene scolastiche
Il virologo Matteo Bassetti si scaglia perentorio contro la gestione dei contagi a scuola definendola folle e incomprensibile.
Oggetto dello critiche di Bassetti sono le regole per la quarantena, farraginose poco chiare e soprattutto inutili in un'ottica di prevenzione dei contagi. Secondo il virologo bisognerebbe attenersi al parere di medici e pediatri, evitando protocolli che servono più a gestire l'ansia delle famiglie che ad altro.
Stop ai tamponi agli asintomatici dunque. Quarantene più snelle e rientro a scuola dopo 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi. La natura endemica del virus impone dopotutto una convivenza, e la dad e gli isolamenti forzati da scuola non impediscono certo il contagio degli studenti o del personale scolastico in altri ambienti.
Una proposta che tiene conto del fatto che al di là dei numeri, questa nuova ondata è stata gestita senza i caratteri di un'emergenza, con un sistema sanitario che nel complesso ha retto bene. Un modo insomma per normalizzare la situazione e uscire da uno stato di emergenza che sembra ormai infinito.