L'ultimo anno scolastico, contraddistinto dalla pandemia da Covid-19, è stato un anno di innovazioni, soluzioni più o meno pianificate che si sono rivelate a volte efficaci e a volte meno. Tra i nuovi termini con cui la comunità scolastica di Docenti e Alunni ha familiarizzato spicca "Didattica a Distanza", termine a cui poi si è affiancato "Didattica Digitale Integrata". Per molti si tratta solo di due modi diversi per dire la stessa cosa, ma vi assicuriamo che i due termini non sono sinonimi. Scopriamo in cosa differiscono l'uno dall'altro
Cos'è la Didattica a Distanza?
Partiamo con il termine Didattica a Distanza, il cui acronimo è DAD, inizia ad essere utilizzato maggiormente su tutto il territorio nazionale in funzione delle misure di confinamento domestico indetto con il lockdown della primavera 2020. Il Decreto n. 22 dell'8 aprile 2020 la indica come la modalità con cui il personale docente dovrà assicurare le prestazioni didattiche servendosi di strumenti informatici e tecnologici. La DAD viene interpretata, dunque, come strumento di emergenza per assicurare la continuità delle lezioni e tutelare il diritto allo studio a seguito di una brusca e totale sospensione dell'attività scolastica in presenza. Si configura, quindi, come una sostituzione della didattica tradizionale.
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Cos'è la Didattica Digitale Integrata?
Didattica Digitale Integrata, il cui acronimo è DDI, è un termine che abbiamo iniziato ad utilizzare mesi dopo, ovvero nell'estate 2020, ed è stata introdotta come strumento didattico in grado di garantire il diritto all'apprendimento e la continuità delle lezioni a studenti che, durante l'anno scolastico, si trovino in eventuali condizioni di restrizioni della mobilità dovute, ad esempio, ad una quarantena obbligatoria.
La DDI non è, dunque, da intendersi come una sostituzione ma come un supporto all'attività didattica in presenza, un'integrazione appunto, attuabile per "collegare" eventuali studenti in quarantena al resto della classe che svolge attività in presenza. Essa si presenta come uno strumento utile per:
- approfondimenti disciplinari e interdisciplinari;
- personalizzazione dei percorsi e il recupero degli apprendimenti;
- sviluppo di competenze disciplinari e personali;
- miglioramento della didattica in rapporto ai diversi stili di apprendimento;
- rispondere esigenze dettate da bisogni educativi speciali;
Alla domanda "Come funziona", invece, risponde il ministero che in data 7 agosto 2020 pubblica delle Linee Guida.
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