Il Consiglio dei ministri che si è svolto nella serata di ieri, 4 agosto 2022, ha dato il via libera al Decreto Aiuti Bis, nato per aiutare economicamente i consumatori più fragili e in difficoltà. La norma prevede anche l'assegnazione di circa 450 euro lordi mensili ai cosiddetti "professori esperti", figure professionali istituite proprio dal DL in questione.
Con docente esperto si fa riferimento a un certo tipo di insegnante che, nei prossimi anni, avrà diritto a un bonus annuale una tantum superiore a 5mila euro. L'obiettivo di questa procedura consiste nell'incremento, seppure parziale, del reddito del personale scolastico. Attenzione, però: si tratta di una misura che, se verrà effettivamente concretizzata, richiederà almeno un decennio.
In cosa consiste la figura del "prof esperto"
Considerando l'aumento del caro vita che, a seguito di pandemia da Covid-19, guerra in Ucraina e caduta di Governo, sta mettendo in ginocchio famiglie e attività lavorative, il dl Aiuti Bis punta a sanare le perdite più ingenti; tra le varie misure che verranno adottate, la scuola non è passata in secondo piano (stavolta) ed è stata istituita la figura del "docente esperto" che, rispetto ai suoi colleghi "normali", avrà diritto a circa 450 euro in più in busta paga, per un totale di circa 5mila euro di bonus annuale.
I "professori esperti" non potranno essere più di 8mila all'anno e il calcolo verrà effettuato a partire dall'anno scolastico 2032-33. Dato che i tempi appaiono fin da subito molto lunghi, non è da scartare l'ipotesi che la manovra possa subire modifiche e cambiamenti nel corso dei prossimi anni.
Chi può accedere
Dato che il numero di posti annuali disponibili sarà limitato, sono previsti dei criteri di accesso ai quali ogni aspirante dovrà sottoporsi:
Criteri valutativi
Le modalità di valutazione dei docenti che vorranno acquisire la qualifica di "esperto" saranno messe a punto entro l'anno scolastico 2023-24; se ciò non dovesse avvenire, verrà emesso un decreto ministeriale.
Criteri di selezione
In attesa della definizione dei criteri generali,si possono prendere come riferimento i seguenti criteri di selezione e valutazione:
- media del punteggio ottenuto in 3 cicli formativi consecutivi per i quali si è ottenuta una valutazione positiva;
- in caso di parità di punteggio, ha la precedenza chi ha ricoperto la posizione di docente di ruolo presso l'istituzione scolastica per la quale è avvenuta la valutazione. A seguire vengono tenuti in considerazione l'esperienza maturata durante l'intera carriera, i titoli di studio conseguiti e, in un'ultima istanza, i voti dei titoli.
Vincolo triennale
La normativa pone un unico vincolo: nel momento in cui il docente riceve la qualifica di "esperto" è obbligato a rimanere per almeno 3 anni nella stessa istituzione scolastica.
Validità della procedura
La procedura per diventare "professore esperto" sarà valida fino all'anno scolastico 2035-36, mentre a partire dall'anno successivo sarà necessaria un'ulteriore autorizzazione ministeriale.
Cosa dice il DL Aiuti Bis
Il Decreto legislativo Aiuti Bis consiste in un maxi provvedimento che predispone 17 miliardi di euro destinati a famiglie e imprese. Alla scuola verranno messi a disposizione 50 milioni di euro.
Il DL contiene prevalentemente disposizioni utili per contrastare le varie problematiche insorte a seguito della pandemia da Covid-19 e della guerra in Ucraina e spazia dalla proroga degli sconti su bollette e benzina alla rivalutazione delle pensioni. Ma non solo, perché punta anche a stanziare nuove risorse per fronteggiare l'emergenza siccità e le problematiche inerenti l'ex Ilva.
Secondo Mario Draghi si tratta di "un provvedimento di proporzioni straordinarie", dato che questi finanziamenti si andranno ad aggiungere ai 35 miliardi di euro già predisposti per aiutare i cittadini a fronte dei rincari dell'energia e dell'inflazione imperante.
Sindacati tra dubbi e perplessità
Se per il (quasi ex) premier Draghi il provvedimento è straordinario, i sindacati non ne sono poi così convinti. A parlare per primi sono stati Francesco Sinopoli (Flc Cgil), Ivana Barbacci (Cisl Scuola), Giuseppe D 'Aprile (Uil Scuola), Rino Di Meglio (Gilda) e Elvira Serafini (Snals): "È un fatto acclarato che le retribuzioni medie dei docenti italiani sono troppo basse - hanno dichiarato - sia rispetto a quelli dei colleghi europei, sia rispetto a quelli degli altri lavoratori del pubblico impiego a parità di titolo di studio. È intollerabile dunque, che su questo tema la politica continui a far finta di niente".Ecco perché i 5 principali sindacati italiani della scuola hanno chiesto a tutti i partiti politici un incontro a tavolino per il prossimo 8 settembre, chiedendo una risposta immediata (e non decennale) per portare il tutto a materia contrattuale per almeno 1 milione di lavoratori.
A detta di Anief, invece, si tratta di un "colpo di mano del Governo Draghi". Così si è espresso Marcello Pacifico: "Dopo le dimissioni del premier e lo scioglimento delle Camera, avrebbe dovuto svolgere solo i cosiddetti "affari correnti", invece travalica ampiamente i suoi poteri e con il decreto legge Aiuti bis si appresta a portare modifiche importanti al Pnrr emanando una norma che introduce una nuova figura di insegnante".La procedura non convince neanche i presidi, capitanati da Antonello Giannelli (portavoce di ANP), secondo il quale si necessita di "un cambio di passo per garantire pari opportunità e successo formativo a ogni studente. Solo così potremo pensare di dare risposte ai bisogni formativi dei ragazzi che affollano le nostre scuole, preparandoli alle esigenze del mondo, del lavoro e delle università".Gli unici interessati sembrano i vicepresidi che, nel provvedimento, vedono una gratificazione di quella carriera a oggi negata a chi decide di non partecipare al concorso per dirigente scolastico.
Si attendono aggiornamenti.