Il Documento programmatico di bilancio - lo "scheletro" della Legge di Bilancio - abbozzava alcune cifre previste per lo scomparto pubblico, tra cui compare il settore scuola con i relativi stipendi per il personale docente. Proviamo a fare delle disamine sulla base della nuova bozza di Legge.
L'aumento degli stipendi statali
Da poche ore è cominciata a Roma la conferenza del Consiglio dei ministri che varerà la nuova Legge di Bilancio. Punto focale della normativa è senz'altro costituita dalle cifre che si intenderanno stanziare per il rinnovo dei contratti pubblici nel triennio 2022-2024. Stando al testo di legge - lo si rammenta, ancora provvisorio - le cifre stanziate per suddetto arco temporale dovrebbero corrispondere all'incirca a 810 milioni di euro totali e così ripartiti:
- 310 milioni di euro solo per l'anno 2022;
- 500 milioni di euro a decorrere dall'anno 2023.
A partire dal 1 aprile 2022, pertanto, gli stipendi dei dipendenti pubblici subiranno una maggiorazione del 0,3%; mentre a partire dal 1 luglio 2022 saranno aumentati di circa lo 0,5%.
L'aumento degli stipendi del mondo scuola
Per il settore istruzione è previsto lo stanziamento di 1,8 miliardi di euro, che si andrebbero a sommare all'incremento del salario, già previsto in precedenza, pari al 4,07%, cioè 107 euro lordi in più mensili. Tuttavia, occorre sottolineare come bisogna considerare ulteriori sottrazioni relative alle indennità di vacanza contrattuale, l'elemento perequativo e le spese del personale di polizia e dei vigili del fuoco.
Francesco Sinopoli - segretario della Flc-Cgil - in una intervista su Repubblica ha fatto notare sul punto che i dipendenti scolastici guadagnano in media 343 euro lordi in meno al mese rispetto agli altri dipendenti statali, sottintendendo dunque che quello che è contenuto nella bozza della Legge di Bilancio - qualora verrà effettivamente concretizzato - sarà nient'altro che un "mero antipasto".