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Gli studenti degli istituti tecnici professionali del Sud fanno fatica a trovare lavoro dopo gli studi. Numeri disastrosi, una sfida per il governo. it-IT Editoriale 2021-11-04T17:31:24+01:00
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Istituti tecnici professionali e occupazione. I dati del Sud Italia i peggiori di tutta Europa

Gli studenti degli istituti tecnici professionali del Sud fanno fatica a trovare lavoro dopo gli studi. Numeri disastrosi, una sfida per il governo.

Redazione Universo Scuola
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Le ultime statistiche Eurostat riguardanti lo stato di occupazione degli studenti italiani una volta terminato un istituto tecnico professionale, descrivono una situazione a tratti impietosa.

Preoccupante specialmente la situazione del Mezzogiorno, ma in generale il confronto con il resto dei paesi europei dimostra come sia necessario un intervento deciso e programmatico per risollevare la situazione.

Lavorare dopo un ITS. I numeri italiani e quelli europei a confronto

La media di occupazione degli studenti europei - riferita all'anno 2020 - dopo il conseguimento di un diploma tecnico-professionale è del 76%, con l'obiettivo dell' 82% entro il 2025. Spiccano alcune regioni che raggiungono il 100% di occupazione post diploma: una tedesca, una svedese, due olandesi e l'intero Lussemburgo.

Per quanto riguarda l'Italia, si può osservare una situazione segnata da fortissime discrepanze territoriali, con il solito divario tra Nord e Sud.

Molto positivi i dati di alcune regioni. La provincia autonoma di Bolzano fa registrare un 88% addirittura superiore alla media europea; fa poco peggio il Veneto che con il suo 79% rimane anch'essa una regione sopra la media. Poco sotto i numeri europei invece regioni come il Friuli-Venezia Giulia al 72% e l'Emilia Romagna al 71%. Più si scende al Sud, più i numeri crollano. Campania, Calabria e Sicilia fanno registrare rispettivamente il 33%, il 26% e il 25%: più di due terzi dei neodiplomati rimane dunque senza lavoro.

ITS e riforma della scuola

I numeri, seppur scoraggianti, danno forza a quella che è la posizione del governo nei confronti degli istituti tecnici professionali. Non è un caso infatti che questi istituti siano un obiettivo della riforma della scuola e degli investimenti stanziati tra PNRR e legge di Bilancio. Il governo Draghi e il suo ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi hanno infatti intenzione di ridare lustro agli istituti tecnici professionali così da portarli ad essere un'eccellenza dell'istruzione italiana, garantendo una maggiore continuità tra didattica specialistica e inserimento nel mondo del lavoro.

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