Si è recentemente discusso sulla bontà del Pnrr istruzione che prevede l'erogazione di fondi per migliorare lo stato di salute delle scuole italiane. 1,5 miliardi stanziati da qui al 2026 per combattere la dispersione scolastica e i divari territoriali, con interventi mirati, destinati alle scuole più fragili.
Fondi PNRR Istruzione: tre fasi contro la dispersione scolastica
Il ministro Bianchi ha già firmato il decreto per la prima delle tre tranche di fondi dedicati alla lotta alla dispersione scolastica. La cifra prevista ammonta a 500 milioni e gli interventi riguarderanno la fascia di età che va dai 12 ai 18 anni.
Le risorse coinvolte vengono assegnate direttamente agli istituti scolastici la cui individuazione avviene tramite criteri "Oggettivi e trasparenti", riportati nel documento del gruppo di lavoro di esperti costituito proprio dal Ministero: 3198 il numero di scuole che saranno coinvolte, tra secondarie di primo e secondo grado.
La distribuzione dei fondi è mirata. Consultando i dati Invalsi sono infatti state rilevate le scuole più fragili che necessitano degli interventi più tempestivi, risolvendo le situazioni maggiormente critiche nel minor tempo possibile.
Gli indicatori presi in considerazione, a livello regionale, sono :
- Tasso di uscita precoce dalla scuola;
- Numero della popolazione studentesca;
- Presenza di studenti stranieri
- Numerosità di famiglie
- Tasso di istruzione della popolazione
- Tasso di fragilità degli apprendimenti e numero di studenti (questi dati sono sul singolo istituto)
Successivamente è prevista una seconda fase destinata a fare ottenere un diploma a giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno lasciato la scuola precocemente.
La terza fase riguarderà invece progetti di potenziamento delle competenze base nelle periferie delle città italiane, notoriamente le aree più fragili del nostro paese.
Un approccio integrato: le reti scolastiche
Le scuole destinatarie dei fondi possono optare per una realizzazione corale dei progetti antidispersione scolastica. L'approccio integrato prevede l'istituzione di reti scolastiche per collaborare e sfruttare insieme le risorse territoriali della comunità.
È importante che i progetti raggiunga almeno 420 mila studenti e che siano pensati in base alle esigenze formative dei singoli. La loro partenza è prevista per l'inizio del prossimo anno scolastico, con durata biennale.
La scuola, o le reti scolastiche, possono anche attivare collaborazioni con la comunità locale e con attività del terzo settore, istituzionali o associazioni di volontariato.
Le linee guida del Ministero: dialogo e collaborazione
Prevista a breve la pubblicazione di linee guida ministeriali, che forniranno indicazioni precise sugli obiettivi e le modalità di attuazione. Il Ministero si impegnerà inoltre a sostenere e accompagnare le scuole e il loro personale durante lo svolgimento dei progetti.
L'istituzione del "Gruppo di supporto Pnrr" è prevista sia a livello nazionale che in ogni USR e sfrutterà la collaborazione dei docenti referenti eletti dalle singole scuole.
Dialogo e collaborazione saranno dunque i cardini del supporto ministeriale previsto per le scuole, con l'obiettivo sia di attuare i progetti previsti ma anche di fornire un monitoraggio e una rendicontazione precisa e puntuale.
Un lavoro corale e interconnesso. Le altre misure del PNRR
Ridurre la dispersione scolastica e i divari territoriali sono solo alcuni degli obiettivi del governo, sia in ambito Istruzione che da un punto di vista più generale. Molti infatti gli interventi previsti dal Pnrr, il cui successo dipenderà appunto dalla loro realizzazione corale.
Previste anche azioni specifiche nell'ambito del progetto PON 2021-2027, con i fondi strutturali europei che saranno destinati in particolare alle scuole del primo ciclo, per compensare gli interventi rivolti alla fascia 12-18 anni.
Di rilievo anche la riforma dell'orientamento e quella degli istituti tecnici professionali, che confluiscono nel Pnrr istruzione per migliorare la qualità generale del sistema di istruzione italiano.