Dopo una timida sortita a dicembre, a inizio aprile si è tornato a parlare di Liceo del Made in Italy, dopo l'intervento di Giorgia Meloni al Vinitaly. Negli ultimi giorni, oltre a nuove dichiarazioni della Presidente del Consiglio, sono intervenuti sul tema anche altri esponenti della maggioranza. Per capire meglio le tempistiche del nuovo Liceo del Made in Italy e le effettive possibilità di realizzazione, facciamo il punto della situazione.
Liceo del Made in Italy fondamentale per le aziende italiane: le parole di Giorgia Meloni
Dopo l'intervento al Vinitaly di Verona, Giorgia Meloni è tornata a parlare di Liceo del Made in Italy anche al Salone del Mobile di Milano. Il tema è quello del lavoro e delle (scarse) politiche sociali promesse dal governo di destra-centro. Fra una parcellizzazione del reddito di cittadinanza e un DEF che elogia il ruolo dell'immigrazione (a dispetto degli annunci), Meloni propone di incentivare anche il lavoro delle donne.
E sul nuovo Liceo del Made in Italy commenta:
"Credo che le aziende capiscano benissimo quando parliamo di rivoluzione culturale che deve basare il lavoro sulla nostra eccellenza, mettere in rapporto l'offerta con la domanda di lavoro. Abbiamo il paradosso di un'alta disoccupazione e la difficoltà di trovare lavoratori in settori d'eccellenza."Per Giorgia Meloni, il Liceo del Made in Italy risponde proprio a questa esigenza. Il provvedimento è stato già depositato in Senato ma attende ancora l'assegnazione alla commissione parlamentare competente. Inoltre, benché la Premier speri nell'approvazione in tempi brevi, una legge delega richiede anche di essere tradotta nei relativi decreti attuativi.
Nuova classe dirigente formata dal Liceo del Made in Italy, per Frassinetti e Bucalo
A sostegno della Presidente del Consiglio, arrivano anche le dichiarazioni di alcuni esponenti del suo governo. Secondo Paola Frassinetti, deputata e sottosegretaria all'Istruzione e al Merito, è necessario avviare il percorso parlamentare del Liceo del Made in Italy al più presto.
Il progetto dà un'attenzione particolare alle vocazioni aziendali e ai distretti economici del tessuto produttivo italiano. Per Frassinetti, il nuovo istituto
"colmerà un vuoto nell'ambito delle competenze di tipo giuridico-economico, con particolare attenzione alle eccellenze italiane, per creare una nuova classe dirigente che si formerà su tali principi"Sulla stessa lunghezza d'onda anche FdI Ella Bucalo, componente della commissione cultura del senato e responsabile scuola del partito di Giorgia Meloni. Anche la senatrice parla di accelerazione e tempi brevi per l'istituzione del Liceo del Made in Italy. Si tratta di un percorso che, nelle intenzioni, dovrà formare
"figure manageriali in grado di adeguarsi alle sfide del mercato del lavoro sempre più globale e analizzare e governare i nuovi mercati, le opportunità di business e i processi digitali a supporto dell'export in mercati strategici per la tutela e la promozione del brand Italia"
Liceo del Made in Italy dal 2025: il Ministro Urso rallenta sulla proposta del Governo
Al netto dei roboanti annunci, sui quali peraltro pesa il silenzio del Ministro Valditara, si nota la tendenza ad accelerare sul Liceo del Made in Italy. I tempi non sembrano tuttavia così brevi, come confermato dal Ministro delle Imprese Adolfo Urso in un intervento al Forum Confcommercio.
Secondo Urso, il nuovo liceo va istituito con la legge quadro sul Made in Italy. A essa seguirà una serrata programmazione con le Regioni per arrivare al Liceo del Made in Italy nel 2025:
"Entro un mese presenterò in CdM il collegato alla manovra sul Made in Italy che interverrà anche sulla formazione delle competenze che servono al mercato del lavoro e alle imprese attraverso questo liceo."Insomma, tempistiche accelerate ma non così tanto. Il Liceo del Made in Italy arriverà, almeno stando a tutte le dichiarazioni degli esponenti del governo, almeno fra un paio d'anni.
Programmazione del futuro o scelta ideologica? Le critiche al Liceo del Made in Italy
Come si può immaginare, le reazioni alla proposta di Giorgia Meloni non si sono fatte attendere. E, al netto delle appartenenze politiche, non sono state molto positive. Per i sindacati, il Liceo del Made in Italy sarebbe soltanto un provvedimento di bandiera. Animato da mero ideologismo politico, e non da una reale necessità, rischia di nascondere sotto il tappeto i veri problemi della scuola.
Tecnicamente, ricordano le organizzazioni di categoria, un Liceo del Made in Italy era già stato proposto dalla Buona Scuola di Renzi. E già questo andava a costituire una sorta di via di mezzo fra i licei e gli istituti professionali. Ma le criticità del progetto meloniano non finiscono qui. Ammettiamo che si possano tralasciare al momento questioni come l'abuso del precariato, le abilitazioni all'estero, le immissioni in ruolo, la salute mentale degli studenti, e così via.
Rimane però da capire quale sarà il rapporto fra la riforma degli istituti tecnici, il Liceo del Made in Italy e gli ITS Academy. Insomma: quale direzione l'istruzione tecnica e professionale dovrà prendere, non è dato sapersi. Per queste ragioni, l'istituzione del nuovo liceo pare davvero poco più che una proposta ideologica dai meri fini politici. Una proposta autarchica di nome e di fatto che, al momento, sembra più un tappeto sotto cui mettere la polvere che una vera e propria visione del futuro.
