La situazione dei contagi legati all'infezione da Covid-19 in Italia pare piuttosto sotto controllo rispetto alla media degli altri paesi europei: tuttavia ciò non toglie l'allentamento delle misure o un abbassamento della guardia verso un clima generale più distensivo. Tutt'altro: occorre avere un piano alternativo, a parere del Ministero, qualora le cose - non auspicabilmente - dovessero degenerare. È il nuovo progetto al quale mirano i vertici politici e sul quale, proprio in questi giorni, stanno discutendo.
La morsa invernale: cosa dovrebbero prevedere le nuove misure
L'attenzione del Ministero della Salute non sembra dirigersi sulla curva dei casi - non attestabile a livelli straordinari - quanto ai casi di ricoveri e a quelli in terapia intensiva - che invece in queste ore continuano a salire. Di qui la decisione del Governo a non lasciarsi trovare impreparati, soprattutto con l'arrivo della stagione più fredda e in concomitanza con le festività natalizie.
Il nuovo piano prevedrebbe il via libera alla somministrazione della terza dose a dicembre per gli over 40. Con l'avvio del 2022 poi, si parte con il richiamo vaccinale per tutte le restanti fasce d'età. Tutto questo, fermo restando la stabilità dei contagi da covid: non è infatti escluso che, qualora dovesse esserci una brusca impennata nella curva epidemica, il Ministero si riserverà di anticipare le tempistiche legate al piano vaccinale.
Ripensamenti poi sulla validità temporale del Green pass e dei tamponi: la Carta Verde ad oggi ha validità di 12 mesi. Si valuta di ridurla a 9 mesi perché considerato un arco temporale più controllabile rispetto al precedente - giudicato troppo esteso. Similmente anche per quanto riguarda i test molecolari ed antigienici: occorrerà ridurre la loro validità, rispettivamente, da 72 a 48 h e di 24 da 48 h.
Le misure attese per le festività natalizie
L'invito di Roberto Speranza - attuale ministro della Salute - sta nell'insistenza del piano vaccinale legato ai richiami e in una serie di comportamenti corretti che la popolazione è tenuta a mantenere ancora. Soltanto in questo modo, dice:
"Possiamo limitare il più possibile eventuali misure per Natale. Dipende dai nostri comportamenti e dalla campagna di vaccinazione"Le misure così attese non dovrebbero scattare se non prima di dicembre, quando sarà puntualmente valutato l'andamento dei contagi in occasione della maggiore socialità legata alle ricorrenze natalizie. Le varie ipotesi che circolano a partire da Palazzo Chigi riguardano l'applicazione di un numero contingentato per i centri storici e per le vie dello shopping.
Seguono la riduzione degli stand da predisporre ai mercatini natalizi che ormai si svolgono, secondo tradizione, ogni anno in molte città italiane. Infine, un sistema al quale siamo ormai abituati:l'introduzione delle "zone" e dei "colori" per i giorni clou delle feste.
Gli incontri legati a pranzi e cenoni potrebbero essere, ancora una volta, così disciplinati:
- via libera in zona bianca;
- numero limitato di invitati per la zona gialla;
- solo conviventi e attività ristorative chiuse nelle zone arancione e rossa.