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Dopo le procedure per la mobilità 2023 bisogna fare il punto sulla situazione dei vincoli triennali. Ecco quali categorie di docenti vi sono soggette. it-IT Editoriale 2023-05-26T12:59:06+02:00
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Mobilità 2023 e vincolo triennale: quali sono i docenti interessati. Secondo Uil scuola ancora troppi i paletti

Dopo le procedure per la mobilità 2023 bisogna fare il punto sulla situazione dei vincoli triennali. Ecco quali categorie di docenti vi sono soggette.

Redazione Universo Scuola
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Da un paio di giorni sono stati pubblicati i risultati delle procedure di mobilità 2023/24. Le operazioni hanno lasciato una buona parte di docenti scontenti, accontentando solo metà degli insegnanti che hanno fatto richiesta. Rimane in piedi la questione dei vincoli triennali. Mentre i sindacati continuano a discutere degli esiti della mobilità e dell'opportunità di semplificare le procedure, proponendo tra l'altro proprio l'abolizione dei vincoli, bisogna capire quali sono le categorie di docenti soggette ad essi.

Vincoli mobilità CCNI 2022/25: chi sono i docenti interessati

I vincoli di mobilità non sono prerogativa dei neoassunti, ma riguardano tutti i docenti coinvolti nelle procedure di passaggio di ruolo o cattedra. Questi vincoli sono infatti disposti dall'articolo 2 del CCNI 2022/25 e dipendono dalla preferenza soddisfatta dall'iter relativo alla mobilità 2023. In sintesi, i docenti soggetti al vincolo triennale, e che quindi non potranno presentare domanda di mobilità per i successivi tre anni scolastici sono quelli che:

  • Sono stati soggetti a trasferimento o passaggio provinciale o interprovinciale e soddisfatti su scuola (preferenza puntuale);
  • Hanno ottenuto trasferimento o passaggio all'interno del comune dove sono titolari di cattedra, avendo espresso preferenza distretto sub comunale;
  • Hanno visto soddisfatta la richiesta di trasferimento o passaggio interprovinciale su una delle preferenze espresse, che siano puntuali (scuola) o sintetiche (provincia, distretto, comune)

Sono invece da ritenersi esclusi dal vincolo di mobilità i docenti che hanno beneficiato delle precedenze a cui fa riferimento l'articolo 13 del CCNI. Tra questi rientrano:

  • Docenti soggetti a trasferimento o passaggio in una scuola esterna rispetto al comune o distretto sub comunale dove viene applicata la precedenza;
  • I docenti che beneficiano delle precedenze e che hanno ottenuto la titolarità in una scuola fuori dal comune o dal distretto subcomunale dove si applica la stessa;
  • Docenti trasferiti d'ufficio o a domanda condizionata, anche in caso venga soddisfatta una preferenza espressa;
  • Docenti trasferiti d'ufficio o a domanda condizionata, anche se soddisfatti in una qualsiasi sede all'interno della provincia richiesta.

Salvo cambiamenti, i docenti interessati ai vincoli non potranno dunque presentare ulteriori domanda di mobilità per quanto riguarda gli anni scolastici 2023/24, 2024/25 e 2025/26. In quest'ultimo anno potranno invece presentarla per l'anno scolastico 2026/27.

Possibile invece, secondo la normativa vigente, presentare domanda di assegnazione provvisoria. Anche i docenti neoimmessi 2022 e che non hanno ottenuto trasferimento possono farlo. Successivamente potranno anche richiedere trasferimento per il 2024/25.

Vannini di Uil Scuola Rua sulla mobilità 2023: "Ancora troppi paletti. Ci saranno tante richieste di assegnazione provvisoria"

I sindacati non sono completamente soddisfatti degli esiti prodotti dalle procedure di mobilità. Roberta Vannini di Uil Scuola sottolinea come infatti i tanti docenti che non hanno ottenuto il trasferimento o il passaggio di ruolo/cattedra, continueranno a chiedere assegnazione provvisoria.

Vannini evidenzia anche come ci siano troppi paletti burocratici a complicare l'iter di mobilità. Questo non solo tiene i docenti lontani dalle famiglie, ma va a minare anche la continuità didattica proprio per via dell'assegnazione provvisoria. Un fenomeno che interessa soprattutto i docenti di sostegno, per via della presenza di un doppio organico. Queste le parole di Vannini a riguardo:
"Perché accade questo? Perché continuiamo ad avere un doppio organico, un organico di diritto, sul quale si fanno prima la mobilità e poi le immissioni in ruolo, e un organico di fatto con tutti i posti in deroga per quanto riguarda il sostegno"L'idea della segretaria generale è quella di continuare a provare ad abolire tutti i vincoli in sede di sottoscrizione del CCNI su assegnazioni provvisorie e utilizzazioni. Questo garantirebbe una reale uguaglianza ogni classe docente, i quali potrebbero tutti partecipare alle procedure di mobilità.

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