Come è ben noto, purtroppo, attualmente i contagi da Covid-19 sono in netto aumento soprattutto nella fascia 5-11 anni, il che causa profonda preoccupazione riguardo alla gestione dei casi positivi in ambito scolastico: i risultati dei tamponi non arrivano sempre velocemente e il tracciamento lascia molto a desiderare.
La richiesta di Wired e la risposta del Ministero
Per questo motivo, Wired ha chiesto (nuovamente) al Ministero di poter visionare i dati inerenti agli insegnanti e agli studenti positivi che sono stati obbligati alla quarantena. Rispetto al 2020, però, il Ministero sta seguendo una linea profondamente diversa: svia le domande, non fornisce dati ufficiali e si mostra poco chiaro.
All'ennesimo rifiuto, è stata la stessa Annarita Lina Marzullo, dirigente reggente dell'ufficio gestione patrimonio informativo e statistica del Ministero, a fornire una spiegazione:
"I dati e le informazioni riferite a persone fisiche, identificate o identificabili, che hanno contratto il virus Covid-19, rientrano nella definizione di dati sulla salute per i quali va escluso l'acceso civico"
specifica, rimandando tutto a una questione di privacy.
Peccato, però, che Wired volesse avere accesso a dati aggregati, e non a riferimenti a persone specifiche. La risposta è stata:
"L'ostensione di informazioni relative allo stato di salute anche di soggetti minori espone ad un elevato rischio di re-identificazione dei soggetti interessati laddove venissero combinate con altre informazioni già possedute o facilmente acquisibili"
Le parole sono diverse, ma il risultato non cambia: non è possibile prendere visione del numero dei contagiati all'interno delle istituzioni scolastiche.
Il monitoraggio non è obbligatorio
Il vero motivo per cui non è possibile accedere a tali dati è che non sono veritieri, molto probabilmente; i dirigenti scolastici, infatti, non sono obbligati a comunicare i dati riferiti ai propri istituti scolastici:
"I dati richiesti sono in continuo aggiornamento da parte delle scuole - dichiara il Ministero - e non è previsto l'obbligo di risposta e la diffusione delle informazioni acquisite si porrebbe quindi in contrasto con il generale principio di esattezza dei dati"
Ancora una volta, l'unico strumento che può essere utilizzato per conoscere lo stato della scuola è il report settimanale stilato dall'Iss (Istituto Superiore di Sanità) che, però, si limita a suddividere i casi positivi per età.
A distinguersi, esistono però alcune regioni, come l'Umbria e la Sicilia, che ogni settimana continuano a diffondere dati in merito per tenere la popolazione costantemente informata.
Covid Sicilia: i dati dell'ultimo report
Come ogni settimana, l'ufficio scolastico della Sicilia ha divulgato il nuovo report in merito all'andamento dei contagi:
- i'incidenza degli alunni positivi equivale allo 0,15%, stazionario rispetto ai dati delle settimane precedenti e in riduzione rispetto alla prima settimana di rilevazione (pari allo 0,17%);
- l'incidenza del personale docente positivo, invece, è aumentata dallo 0,15% allo0,23%;
- l'incidenza del personale ATA positivo, infine, equivale allo 0,11%, invariato rispetto alle settimane precedenti.