Continua a tenere banco la questione che riguarda l'approvazione del nuovo PEI. Una vicenda il cui esito non è ancora definito, ma che mette in luce come la proposta del nuovo PEI abbia suscitato non poche perplessità, al punto da farne sospendere l'entrata in vigore.
La sentenza del TAR. Il nuovo PEI non è approvato
È opportuno ricostruire in sintesi la vicenda. Il ricorso del Ministero dell'Istruzione si riferisce alla decisione del TAR della regione Lazio riguardante la sospensione decreto 182, che regolava l'approvazione del nuovo PEI. Il 24 settembre il TAR ha infatti deciso di annullare il suddetto decreto e di conseguenza invalidare la proposta del nuovo PEI.
Le conseguenze dell'annullamento del decreto vanno ben contestualizzate. Non si tratta di una rimozione del suddetto strumento di programmazione didattica, ma un rifiuto della nuova proposta di modello unico e delle rispettive modalità di assegnazione delle risorse.
Le conseguenze della sentenza
Se non dovessero esserci altre evoluzioni di sorta, gli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali non rimarrebbero comunque abbandonati a loro stessi. La sentenza del TAR non va infatti ad eliminare la normativa vigente che prevede la redazione di un PEI per ogni alunno con disabilità.
La normativa di riferimento che continua dunque a disciplinare la redazione del PEI è il decreto legislativo n. 66/2017. Quest'ultimo riafferma infatti la necessità di un PEI annuale individuale, in continuità con quanto affermato dalla legge n. 104/1992.
Verrebbero dunque a mancare i nuovi modelli proposti nel decreto 182, quello annullato dalla sentenza del TAR, ma non la possibilità di tarare la didattica sulle esigenze del singolo alunno.
Il ricorso. Le motivazioni del Ministero dell'Istruzione
Il Ministero dell'Istruzione, insieme a quello dell'Economia, ha reagito negativamente alla sospensione del decreto imposta dal TAR. È infatti stata richiesto al Consiglio di Stato di rianalizzare la decisione del TAR così da poterla annullare in modo da riabilitare il nuovo modello di PEI.
La motivazione ufficiale risiede tutta proprio nell'idea stessa di modello unico: secondo il Ministero infatti l'adozione del nuovo modello di PEI sarebbe stato un vantaggio per tutte le scuole. Un'affermazione non priva di contraddizioni, dato che in data 17 settembre 2021, nella circolare ministeriale 2044 il Ministero affermava che l'eventuale non approvazione del nuovo PEI non avrebbe comunque creato problemi per quanto riguarda la didattica rivolta ad alunni disabili.
La posizione ufficiale del Ministero è stata dunque quella di richiedere il ripristino del decreto 182 e la sospensione immediata della sentenza, per risparmiare alle scuole difficoltà burocratiche e organizzative, favorendo gli studenti disabili. Richieste che di fatto sono state rifiutate prima dalla sentenza del TAR e poi dal Consiglio di Stato che ha negato il ricorso.
Gli esiti del ricorso
Entrando più nel dettaglio va detto che il Consiglio di Stato non ha completamente bocciato il ricorso ministeriale, ma piuttosto ne ha rifiutato il carattere emergenziale. Secondo il Consiglio infatti, l'annullamento del decreto 182 non crea nessun danno grave né tantomeno irreparabile, visto anche che le scuole hanno di fatto già predisposto i singoli PEI essendo la scadenza precedentemente fissata al 31 ottobre.
L'esito della sentenza porta dunque ad una ridiscussione della questione all'interno di una seduta in Camera di Consiglio fissata per il 25 novembre. Discussione che però, da quanto si apprende dal dispositivo dell'8 novembre, non dovrebbe portare ad alcun cambiamento immediato. Questo dipende principalmente dalla necessità di attendere le nuove linee guida per la diagnosi delle disabilità, delineate dal Ministero dell'Istruzione e propedeutiche alla realizzazione di un modello di PEI efficace.
Le suddette linee guida non sono ancora state definite, rendendo quindi improbabile un cambio di direzione da parte del Consiglio di Stato, che ha ribadito per altro come la successione di provvedimenti cautelari avrebbe conseguenze ben più disfunzionali della sospensione del modello unico.