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Prosegue il dibattito tra i sostenitori della Dad e i sostenitori della didattica tradizionale. Alcune riflessioni che avversano le dichiarazioni dell'Oms. it-IT Editoriale 2022-01-12T17:15:14+01:00
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Oms: la variante Omicron colpirà un cittadino su due. In Italia però continua la diatriba tra didattica online e didattica in presenza

Prosegue il dibattito tra i sostenitori della Dad e i sostenitori della didattica tradizionale. Alcune riflessioni che avversano le dichiarazioni dell'Oms.

Redazione Universo Scuola
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L'Oms ha dichiarato di prevedere un incremento di contagi da variante Omicron nell'intero panorama europeo entro 60 giorni: circa un cittadino su due, si stima, verrà con ogni probabilità contagiato.

E mentre in Italia si registra un record nei contagi (oltre 220mila casi con quasi 300 decessi), si continua il braccio di ferro tra quanti sostengono di volere il ritorno alla Dad e quanti invece l'avversano. Anzi, secondo gli "anti-Dad", dovrebbero piuttosto andare chiusi i centri sportivi e gli stadi.

Infatti, perché mai le scuole dovrebbero chiudere se a restare aperte ci sono comunque attività come centri commerciali, stadi, piscine e palestre? Qui a seguire alcune riflessioni sulla tanto delicata quanto spinosa questione.

IL CASO DELLA CAMPANIA

Tale motivazione è stata proprio la strategia vincente intrapresa dal Tar della Campania negli scorsi giorni (https://www.universoscuola.it/tar-annulla-ordinanza-de-luca.htm): il giudice Maria Abbruzzese, infatti, ha accolto il ricorso avanzato da alcuni genitori di studenti delle scuole campane, difesi dagli avvocati Luca Rubinacci e Giacomo Profeta, rispetto all'ordinanza emanata del governatore della Campania relativo alla sospensione dell'attività didattica. Il Giudice, ritenendo non vi fosse "alcun focolaio né alcun rischio specificamente riferito alla popolazione scolastica, generalmente intesa" e altresì giudicando, di conseguenza, priva di "ragionevolezza" la misura intrapresa da De Luca, ha disposto la sospensione dell'esecutività dell'ordinanza n.1/2021.

LA PAROLA DEL LEGALE: LE NORME ANTICONTAGIO SONO IDONEE

A seguito dell'emanazione della sentenza, l'avvocato Giacomo Profeta, che con il collega Rubinacci aveva perorato la causa contro l'ordinanza regionale, ha fatto sapere di essere d'accordo con il Consiglio dei Ministri rispetto all'insensatezza del chiudere le scuole se poi a restare aperti sono tutti quanti gli altri nuclei:
"Non aveva senso chiudere le scuole e tenere aperti i centri commerciali e le palestre: sono d'accordo con il presidente del Consiglio dei Ministri la didattica a distanza può determinare diseguaglianze e va adottata solo in presenza di criticità reali".A parere del legale, infatti, la presidenza del Consiglio dei Ministri avrebbe provveduto a disporre idonee norme anticontagio in sinergia col Comitato Tecnico Scientifico.

IL PARERE DI MATTEO SALVINI: UN DIVARIO TRA RICCHI E POVERI

Anche dal fronte politico di Lega Nord arrivano parole di incoraggiamento sulla necessità di tenere aperte le scuole. Lapidale il leader Matteo Salvini ha fatto sapere la sua, secondo la quale "Chiudere la scuola significherebbe distinguere tra ricchi e meno ricchi".

SI DEVE PROSEGUIRE SU QUESTA STRADA: LE PAROLE DI COSTA

Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha sostenuto che la linea intrapresa a livello ministeriale sia "la strada giusta" e che anzi, invece di fare dietrofront, è necessario piuttosto insistere a perseguire questa strada. Le misure opportune a contenere la diffusione dei contagi, infatti, a suo parer,e ci sono e funzionano.
"La scelta di riprendere le attività in presenza dopo le festività è stata più che mai opportuna […] anche perché chiudere le scuole e lasciare aperte tutte le altre attività pomeridiane significa essere incoerenti. Dobbiamo proseguire su questa strada".

LETTA MESSAGGERO DI DRAGHI: LA SCUOLA è IL FULCRO DELLA NOSTRA SOCIETà

Enrico Letta, segretario del PD, interrogato sul tema ha risposto ricordando il "bel messaggio" che il premier Mario Draghi avrebbe indirizzato agli italiani. Fulcro dell'argomentazione è il fatto che la scuola costituisce il momento più alto della nostra società e pertanto esso va preservata con ogni mezzo possibile. La nostra società, infatti, vive nella scuola, sopravvive grazie ed essa e a partire da essa viene formata.

È il simbolo per eccellenza della lotta contro le diseguaglianze, disparità che invece si sono accresciute con l'avvento della Dad:
"la nostra società vive sulla scuola, la scuola aperta, la lotta alle diseguaglianze, e la Dad ha accentuato le disuguaglianze, facciamo di tutto per lasciare la scuola aperta in sicurezza".

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