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Arriva al voto in commissione l'emendamento che proroga al 30 giugno l'organico aggiuntivo assunto per la pandemia: stanziati quasi 400 milioni di euro. it-IT Editoriale 2023-01-24T14:45:08+01:00
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Organico aggiuntivo prorogato fino al 30 giugno: l'emendamento al Decreto Milleproroghe al voto in commissione

Arriva al voto in commissione l'emendamento che proroga al 30 giugno l'organico aggiuntivo assunto per la pandemia: stanziati quasi 400 milioni di euro.

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Dopo il parere favorevole della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione del Senato, l'emendamento al Decreto Milleproroghe sulla proroga dell'organico aggiuntivo passa al voto. In attesa del passaggio in aula, la commissione dovrà ora esprimersi sugli emendamenti, che dovranno essere 250, dai 1300 iniziali. Fra questi, appunto, potrebbe esserci anche la modifica che proroga al 30 giugno l'impiego dell'organico aggiuntivo. Facciamo il punto della situazione.

Proroga al 30 giugno dell'organico aggiuntivo: cosa dice l'emendamento

Nello specifico, l'emendamento sulla proroga dell'organico aggiuntivo modifica il Decreto Milleproroghe all'articolo 5. Secondo il testo, dopo il comma 1 andrà aggiunto il comma
"1-bis. Il termine degli incarichi temporanei [...] del personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA), di supporto e promozione alla piena ripresa delle attività didattiche e per la personalizzazione dei percorsi di apprendimento degli alunni, è prorogato al 30 giugno 2023, nel limite di spesa 390 milioni di euro per l'anno 2023."Inoltre, l'emendamento prevede anche il comma 1-ter, che prescrive interventi di razionalizzazione e revisione della spesa in modo da trovare i 400 milioni di euro che servono per prorogare l'organico aggiuntivo fino al 30 giugno 2023. Per cui conclude con il comma
"1-quater. Ai maggiori oneri derivanti dall'attuazione del comma 1-bis si provvede mediante le maggiori entrate di cui al comma 1-ter."

Presi in giro dalle forze politiche: le proteste del personale covid della scuola

L'emendamento al Decreto Milleproroghe sulla proroga fino al 30 giugno rappresenta, in parte, la reazione della politica alle proteste del personale precario assunto come organico covid. Il sentimento diffuso è quello di grande delusione, secondo cui le forze politiche hanno soltanto promesso qualcosa che non potevano (o non volevano) mantenere. Un esempio è lo stanziamento dell'organico aggiuntivo che, in realtà, rappresenta il numero dei tagli alla scuola effettuati dai vari esecutivi dal 2008.

Sulla questione interviene anche Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF, che commenta così la possibile approvazione dell'emendamento:
"Senza questi accorgimenti, a cominciare dall'organico aggiuntivo, c'è il rischio fondato di compromettere i progetti e i finanziamenti del PNRR: senza docenti in più, ad esempio, chi farà le ore aggiuntive previste per i docenti tutor? Chi opererà nelle aree territoriali oggi più svantaggiate?"Per una risposta, seppur parziale e momentanea, dovremo attendere il voto di questi giorni in commissione al Senato e, poi, quello in aula.

Concorsi nel 2023 e PCTO: cosa prevede il Decreto Milleproroghe per la scuola

Oltre alla questione della proroga dell'organico aggiuntivo, nel caso l'emendamento sia approvato, il Decreto Milleproroghe contiene altri interventi per la scuola.

Secondo il DL n. 198/2022, suo nome ufficiale, gli interventi previsti riguardano:

  • i PCTO, che non saranno requisito di ammissione all'esame di maturità ma potranno essere oggetto di colloquio orale;
  • lo svolgimento del concorso per gli insegnanti di religione cattolica nel corso del 2023;
  • il decorrere dal primo settembre 2023 del concorso per ex LSU;
  • la previsione del concorso per DSGA facenti funzione con laurea;
  • le supplenze per le scuole dell'infanzia paritarie agli educatori per gli anni scolastici 2021/2022, 2022/2023 e 2023/2024.

Il testo del Decreto Milleproroghe approderà in Senato per la conversione probabilmente dalla prossima settimana. L'aula del Parlamento dovrà votare sugli emendamenti ammessi dalla commissione bilancio e quindi approvare il testo finale del decreto.

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