Universoscuola
Pensioni e ritorno della Legge Fornero: quali sono le ulteriori strade percorribili e le posizioni assunte dai vari partiti politici. it-IT Editoriale 2022-08-29T12:14:34+02:00
News

Pensioni, Legge Fornero dal 2023. Opposizione della Lega, sostegno di PD e Azione

Pensioni e ritorno della Legge Fornero: quali sono le ulteriori strade percorribili e le posizioni assunte dai vari partiti politici.

Redazione Universo Scuola
  • Share
  • Facebook
  • Whatsapp
  • Twitter
  • Telegram
  • Linkedin

Il ritorno della Legge Fornero in fatto di pensioni sembra ormai assodato, soprattutto perché non si vede neanche lontanamente l'ombra di altre tipologie di provvedimenti. Se questi ultimi non dovessero saltare fuori entro il 31 dicembre 2022, infatti, si tornerebbe alla Legge n.92/2012, cioè la Legge Fornero, che prende il suo nome da Elsa Fornero, l'ex ministra del lavoro e delle politiche sociali che ha operato durante il governo Monti.

Secondo la legge, l'età fissa per il pensionamento è di 67 anni, che può essere anticipata per gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi e per le donne con 41 anni e 10 mesi, con un taglio dell'assegno.

Dopo il governo Monti, la Legge Fornero è stata sostituita da Quota 100, che prevedeva il pensionamento a 62 anni di età e almeno 38 anni di contributi. Successivamente, poi, si è passati a Quota 102, che fissava l'età pensionabile a 64 anni lasciando invariati i 38 anni di contributi versati.

Quota 102 scadrà a fine anno e, se non verranno introdotte nuove modifiche, si tornerà inevitabilmente alla Legge Fornero.

Alternative alla Legge Fornero

Le strade percorribili per evitare un ritorno alla Legge Fornero potrebbero essere diverse: si potrebbe prorogare la validità di Quota 102, in modo da avere più tempo per trovare una valida soluzione, oppure si potrebbe andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica.

Da parte sua, Inps ha suggerito di portare l'età pensionabile a 63 anni ma con almeno 20 anni di contributi versati. Secondo i calcoli di Pasquale Tridico, presidente Inps, per fare ciò servirebbero circa 3 miliardi di euro in 3 anni.

Un'altra strada prevederebbeil pensionamento a 64 anni di età e 35 anni di contributi versati, a patto che si sia maturato un assegno pari a 2,2 volte l'importo dell'assegno sociale.

Le posizioni dei vari partiti politici

Di fronte alla questione pensione, i vari partiti (come sempre) hanno preso posizioni diverse tra loro:

  • la Lega punta a Quota 41, cioè la pensione anticipata con 41 anni di contributi;
  • Forza Italia ha proposto di aumentare l'importo delle pensioni minime e di invalidità a 1000 euro/mese per 13 mesi;
  • il PD, invece, è favorevole a una pensione di garanzia per i giovani e una pensione agevolata per chi ha svolto o sta ancora svolgendo lavori usuranti;
  • il M5S spinge al pensionamento a 63 anni con la parte contributiva, il resto a 67 anni;
  • Azione e Italia Viva, infine, sono favorevoli al ritorno della Legge Fornero.

I pensionati in Italia

Stando ai dati, alla fine del 2021 i pensionati erano 16 milioni, il che comportava una spesa totale lorda di circa 312 miliardi di euro. L'assegno medio mensile ammonta a 1.620 euro al mese, mentre 1 italiano su 3 (quindi il 32% del totale) riceve meno di 1000 euro al mese.

Articoli correlati:

Redazione Universo Scuola

Siamo un gruppo di appassionati ed esperti nel campo dell'istruzione e del copywriting, uniti dalla missione di fornire al personale scolastico informazioni, guide e approfondimenti di alta qualità. Il nostro obiettivo è diventare il punto di riferimento professionale per docenti, personale ATA e dirigenti, aiutandoli a crescere e a eccellere nel loro ruolo.

Condividi l'articolo
  • Share
  • Facebook
  • Whatsapp
  • Twitter
  • Telegram
  • Linkedin

Newsletter

Resta aggiornato

Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere aggiornamenti sulle notizie migliori nella tua email

Formazione e tirocinio

Cosa posso insegnare

Articoli più letti