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Fa discutere la proposta dell'ARAN di dare maggiori poteri sanzionatori ai Dirigenti Scolastici nei confronti del personale docente: le critiche di (quasi) tutti i sindacati. it-IT Editoriale 2022-09-15T15:17:45+02:00
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Più poteri sanzionatori ai Dirigenti nei confronti del personale docente: la polemica con i sindacati

Fa discutere la proposta dell'ARAN di dare maggiori poteri sanzionatori ai Dirigenti Scolastici nei confronti del personale docente: le critiche di (quasi) tutti i sindacati.

Redazione Universo Scuola
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Dopo una nuova fumata nera sul rinnovo del contratto scuola, l'incontro tra i sindacati e l'ARAN ha comunque riservato una novità inattesa.

L'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni ha infatti presentato una proposta sulle responsabilità disciplinari del personale scolastico. In pratica, sarebbero i Dirigenti Scolastici a sanzionare gli insegnanti senza necessità di passare dagli Uffici Scolastici.

Come preventivabile, è partita la polemica con i sindacati che chiedono un cambiamento su più fronti.

Più poteri ai Dirigenti Scolastici: il no di Snals Confsal

Le prime critiche alla proposta dell'ARAN arrivano dal sindacato Snals Confsal e dalla sua segretaria generale Elvira Serafini.

Secondo Serafini, è sbagliato attribuire al Dirigente Scolastico il ruolo di autorità disciplinare nei confronti dei docenti per le sanzioni disciplinari più gravi. Risulta inaccettabile che il medesimo soggetto abbia più poteri quali:
"accertare i fatti, raccogliere le testimonianze, avviare il procedimento disciplinare formulando i capi di accusa, sentire le varie parti coinvolte all'interno del contraddittorio e, all'esito dello stesso, irrogare la sanzione ovvero archiviare il procedimento"La sanzione di sospensione dal servizio con privazione della retribuzione deve quindi rimanere materia degli Uffici Scolastici Regionali mediante l'Ufficio dei Procedimenti Disciplinari. Al Dirigente Scolastico può rimanere esclusivamente la competenza sulle violazioni degli obblighi d'ufficio.

Proposta ARAN contro la libertà di insegnamento: l'accusa di FLC CGIL e Gilda-UNAMS

Parte dalla medesima argomentazione anche il segretario di FLC CGIL. Per Francesco Sinopoli, il Dirigente Scolastico può esercitare il potere disciplinare nei confronti dei docenti soltanto per le mancanze relative agli obblighi d'ufficio. In nessun modo si può sindacare l'autonomia professionale dei docenti.

Nelle parole del segretario FLC CGIL:
"Per noi è impensabile che le sanzioni vengano erogate dal Dirigente Scolastico. Ciò lede chiaramente il principio costituzionale della libertà di insegnamento."Si esprime allo stesso modo anche il coordinatore della Federazione Gilda-UNAMS Rino Di Meglio, secondo il quale questo sistema di sanzioni è incompatibile con la libertà di insegnamento.

Sbagliato concentrare maggiori poteri sul Dirigente Scolastico: la posizione di ANIEF

Che avvenga la concentrazione di poteri sanzionatori maggiori nella figura del Dirigente Scolastico è un fatto pericoloso che rischia di destabilizzare gli equilibri delle istituzioni scolastiche. Un unico soggetto non può ricevere le segnalazioni, istruire i procedimenti e comminare le sanzioni.

Questa la posizione del sindacato ANIEF nelle parole del suo segretario generale Marco Giordano, che anzi sostiene di agire a tutela anche dei Dirigenti Scolastici.

Secondo Giordano, bisogna far sì che:
"sui provvedimenti più gravi sia un organo terzo a valutare. D'altra parte i dati degli ultimi anni ci restituiscono un quadro di sostanziale correttezza, sotto il profilo disciplinare, dei comportamenti del personale scolastico, con percentuali infatti molto ridotte di irrogazione delle sanzioni più gravi."

Necessario discutere sul merito: l'apertura di CISL Scuola

Una voce leggermente fuori dal coro è quella di CISL Scuola. La segretaria Ivana Barbacci non entra infatti nel merito della proposta dell'ARAN, ma sottolinea che:
"La proposta cerca di regolare attraverso il contratto gli aspetti di carattere sanzionatorio. Si tratta di un aspetto previsto dal Decreto Madia. Ma proprio perché lo riconduce al contratto si deve scendere nel merito, cosa che non abbiamo ancora trattato."Non chiude le porte all'ARAN la CISL Scuola ma fa un appunto, per così dire, più sulla forma che sulla sostanza. D'altronde, è necessario scendere nel merito del rinnovo contrattuale per poter soppesare i nuovi elementi e fare le dovute valutazioni.

Secondo Barbacci, una soluzione sarebbe quella di definire in modo preciso i motivi per cui un dipendente pubblico possa essere sanzionato dal Dirigente Scolastico.

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