Ultimamente se ne parla sempre più spesso, soprattutto dopo le pesanti restrizioni introdotte per arginare la pandemia da Covid-19 e in qualsiasi contesto lavorativo: si tratta del burnout, un termine di origine inglese che, letteralmente, significa "esaurito". É stato "preso in prestito" dall'OMS per indicare una sindrome derivante da stress cronico associato al contesto lavorativo e che il soggetto colpito non riesce a gestire.
A rischio burnout iniziano a essere soprattutto presidi e insegnanti, DSGA e tutto il personale ATA a causa (anche e non solo) delle precarie condizioni lavorative che caratterizzano ormai il mondo della scuola. Ecco le principali cause scatenanti:
Ricevere troppe richieste
I soggetti prima menzionati sono sottoposti a un numero di richieste talmente elevato da non essere in grado di rispondere adeguatamente. L'incapacità di far fronte a una pressione simile può derivare da diversi fattori:
- le capacità del singolo soggetto non sono commisurate al lavoro richiesto;
- il carico di lavoro è troppo elevato;
- al soggetto viene richiesta una totale disponibilità (quasi h24);
- le scadenze fissate non sono umanamente rispettabili;
- la sensazione, da parte del soggetto, di non essere compreso.
Ambiente di lavoro ostile
L'ambiente di lavoro tende, generalmente, ad aggravare la condizione del soggetto che si sente sotto pressione, soprattutto se consiste in un luogo troppo caldo o rumoroso. Inoltre, sono tante le persone che provano vergogna nel dover ammettere di aver bisogno di aiuto o di non riuscire a portare a termine un lavoro, quindi bisognerebbe gestire al meglio le risorse interne e prestare la giusta attenzione ai singoli dipendenti.
Poco autocontrollo
Dal punto di vista psicosociale, spesso influisce la mancanza di controllo personale: il soggetto non ha abbastanza influenza sul suo lavoro e sulla modalità con la quale viene svolto. A questo proposito occorre ricordare che:
- mantenere il controllo è positivo: se un soggetto riesce a controllare il proprio lavoro vuol dire che è in grado anche di fronteggiare lo stress e di accettare pienamente e consapevolmente le sfide quotidiane;
- non avere il controllo è negativo: se sono gli altri a determinare i ritmi o le modalità di svolgimento del lavoro del singolo soggetto, allora quest'ultimo può sentire un notevole aumento dello stress e avvertire una certa insicurezza.
Mancanza di supporto
Il burnout può essere incentivato anche dalla mancanza di un supporto adeguato da parte di colleghi e dirigenti. Spesso questa condizione si verifica quando non si è adeguatamente formati nel fronteggiare situazioni simili, oppure quando non si riconosce il lavoro svolto come si dovrebbe. Supporto e feedback positivi possono aiutare a rispondere alle richieste di lavoro in modo sereno e attivo, senza causare ulteriore stress.
Atteggiamenti sbagliati
Altre situazioni che possono incrementare il burnout sono comportamenti e atteggiamenti errati sul luogo di lavoro, molestie e violenze incluse. Si sottolinea che:
- sul luogo di lavoro è normale avere opinioni differenti, ma alcune persone possono avvertire stress nel momento in cui diventano oggetto di discriminazione e/o subiscono comportamenti inaccettabili di natura fisica o morale. Può capitare che un lavoratore si sente trattato diversamente rispetto ai colleghi, in modo meno equo, e questo può causargli disagio;
- le molestie, che comprendono bullismo, mobbing e violenza psicologica, sono totalmente riconosciute come un rischio psicosociale sul luogo di lavoro. Si verificano quando un lavoratore o un gruppo di lavoratori vengono presi di mira, perseguitati, umiliati, intimiditi e minacciati. Le molestie possono essere verbali e non verbali e includono anche quelle di natura sessuale.
Conflitti di ruolo
A volte anche la poca trasparenza su chi debba fare cosa può comportare stress e, quindi, burnout. Quando non c'è una netta distinzione dei ruoli e, di conseguenza, delle responsabilità è inevitabile cadere nel conflitto e sentirsi piombare in una situazione di profondo stress. In altri casi, può capitare anche che un lavoratore si senta stressato perché gli vengono richieste delle mansioni troppo difficili per lui o, al contrario, troppo umilianti in base alla sua formazione e alle sue capacità.
Scarsa gestione del cambiamento
Un'altra causa di burnout può essere anche un cambiamento improvviso che difficilmente si riesce a gestire; questo capita quando viene rivista l'organizzazione interna di un team di lavoro, che può far sentire stressate determinate persone. In fondo, l'incertezza del futuro rientra tra le paure più grandi di ogni essere umano.
Fattori esterni alla scuola/all'ambiente di lavoro
Infine, possono subentrare anche fattori di rischio esterni all'ambiente di lavoro ma che influiscono sul burnout allo stesso identico modo:
- difficoltà a destreggiarsi tra esigenze lavorative e personali;
- difficoltà a mantenere la calma di fronte a eventi importanti legati alla vita personale (matrimoni, divorzi, nascita di figli, lutti, malattie);
- problemi sociali e personali come alcolismo, uso di droghe;
- problemi economici;
- mancanza di un sostegno esterno (famiglia, amici);
- ambiente domestico tossico (molestie, violenze psicologiche).
Come riconoscere una condizione di burnout
I periodi di stress sono abbastanza comuni, quindi c'è da chiedersi come si faccia a riconoscere l'eventuale presenza di burnout. In linea di massima, esistono dei fattori comuni che, anche da diversi studi, vengono identificati come principali sintomi di burnout e sono i seguenti:
Burnout e sintomi organizzativi dello stress
- assenteismo;
- turn over;
- conflittualità, difficoltà relazionali;
- bassa qualità nelle prestazioni,
- infortuni, malattie professionali;
- cambio mansione;
- problemi disciplinari;
- violenza e molestie di natura psicologica;
- non conformità.
Burnout e sintomi comportamentali dello stress
- indecisione e insicurezza;
- irrequietezza;
- impulsività crescente;
- diffidenza o aumento della stessa;
- capacità di giudizio ridotta ed aumento degli errori;
- impazienza e suscettibilità;
- voglia di isolarsi e/o non frequentare gli altri;
- difficoltà crescenti nei rapporti interpersonali;
- assuefazione all'alcool, al fumo e/o sostanze calmanti o stimolanti;
- disturbi del comportamento alimentare: (attacchi bulimici, episodi anoressici).
Burnout e sintomi psicologici dello stress
- concentrazione e attenzione ridotta;
- memoria meno pronta;
- nervosismo e irritabilità;
- stato ansioso e apprensivo costante;
- crisi d'identità;
- crisi depressive, autocommiserazione, crisi di pianto;
- tendenza a fantasticare;
- autocritica esagerata;
- pessimismo e cattivo umore.
Burnout e sintomi fisici-psicosomatici dello stress
- disturbi dell'alimentazione (anoressia, bulimia);
- disturbi gastroenterici (ulcera e colite);
- disturbi cardiocircolatori (ipertensione, ischemia);
- disturbi respiratori (asma bronchiale);
- disturbi urogenitali (alterazioni mestruali, incontinenza);
- disturbi sessuali (impotenza);
- disturbi locomotori (dolori lombari, reumatismo psicogeno, cefalee da contrazione muscolare).;
- disturbi dermatologici;
- disturbi del sonno.
In presenza di più fattori presenti in elenco è consigliato rivolgersi a un professionista (uno psicoterapeuta) che, analizzando i comportamenti manifestati dal soggetto e i suoi stati d'animo, può aiutarlo a intraprendere un percorso di rinascita volto a ristabilire un equilibrio psico-fisico.