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Incontro Bianchi-studenti: potrebbero esserci dei "ragionamenti in corso". Le ultime novità sul tema Maturità. it-IT Editoriale 2022-02-10T15:12:09+01:00
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Pressioni per l'esame di maturità: Bianchi dice "Ragionamenti in corso"

Incontro Bianchi-studenti: potrebbero esserci dei "ragionamenti in corso". Le ultime novità sul tema Maturità.

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Il tema della maturità 2022 è quantomai incandescente: moltissime sono state le polemiche e le prese di posizione forti che si sono susseguite in queste ultime settimane. Ciò tanto più da parte degli studenti direttamente coinvolti - le quinti superiori - che in numerosi cortei di protesta che hanno mobilitato il Paese da Nord a Sud, hanno espresso forte e chiaro il loro dissenso (ecco un nostro articolo di approfondimento). La notizia del ritorno delle due prove scritte all'Esame di Stato, avvenuta lo scorso 31 gennaio, ha difatti destato un estremo clamore negli animi della popolazione studentesca tanto più - ha questa sostenuto - in ragione dei due anni pandemici e delle relative difficoltà, istruttive e psicologiche, che hanno gravato su di essa. Il ministro all'Istruzione - Patrizio Bianchi - accusato più volte di "sordità" dinnanzi alle richieste avanzate dagli studenti, non ha mai mostrato alcun cenno di voler invertire la rotta: tuttavia, dalle ultime indiscrezioni, a seguito di un incontro tenutosi l'8 gennaio, ha dichiarato che vi sono "ragionamenti in corso".

NESSUNA NEGOZIAZIONE

Aveva già manifestato, il numero uno del dicastero all'Istruzione, in una lunga missiva agli studenti pubblicata su La Repubblica, la propria intenzione ad ascoltare le ragioni degli studenti e così è stato nell'incontro tenutosi lo scorso martedì a Viale Trastevere con i rappresentanti delle Consulte studentesche. L'esito, tuttavia, non ha portato ad alcuna conclusione alternativa a quella già annunciata il 31 gennaio: l'esame di maturità ci sarà e nella canonica forma di due prove scritte. D'altro canto, ha sostenuto il Ministro, "non era una negoziazione, era un momento d'ascolto".

L'intento di Bianchi è infatti proprio quello di voler dare, a fronte di questi due anni di pandemia, un primo, forte segnale di normalità e quale migliore occasione per farlo se non l'avvento degli esami di Stato. Non una punizione o una errata valutazione, dunque, ma una ponderata scelta che, sebbene ancora una volta non convinca gli studenti, i quali annunciano ulteriori proteste, è in realtà calibrata per l'appunto sulle loro esigenze di crescita e formazione.

"RAGIONAMENTI IN CORSO"

L'esame di maturità quindi ci sarà: il prossimo 22 giugno si terrà la prima prova di italiano; il 23 la seconda prova scritta diversa per ciascun indirizzo e predisposta dalle rispettive commissioni d'esame. Successivamente una prova orale volta ad accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale della studentessa o dello studente (PECUP). Anche se le parti coinvolte - amministrazione e studenti - non sembrano trovare un punto d'accordo, il Ministro Bianchi ha aperto sulla possibilità di "ragionamenti" in merito ai crediti: allo stato attuale l'Esame di Stato ha un valore, in termini di crediti formativi, pari al 60% del voto finale. L'altro 40% è legato alla media dell'iter scolastico nell'ultimo triennio. Su questa base, il Ministro si è reso disponibile a verificare un "possibile bilanciamento" tra le due componenti; di contro gli studenti richiedono di abbassare la soglia al 30% circa.

LA PERCENTUALE DI INCIDENZA

Così facendo, l'esito delle prove andrebbe a pesare di meno sul voto complessivo in relazione alle medie di partenza con le quali gli studenti si sono presentati agli esami stessi. Ciò consentirebbe, anche a coloro che non dovessero svolgere impeccabilmente le tre prove, di riuscire a superare l'Esame di maturità e non dover pertanto ripetere l'anno scolastico. Circa la decisione sulle percentuali di incidenza, però, non vi è ancora nulla di stabilito: si può soltanto affermare che se questa idea dovesse ufficialmente concretizzarsi, allora il peso dell'ultimo triennio scolastico potrebbe arrivare a costituire circa la metà del voto finale dell'Esame di Stato.

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