Il 12 settembre è la data segnata in rosso nel calendario di sette regioni che oggi rientrano a scuola. Primo giorno tra i banchi infatti per Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e Provincia di Trento.
Intervistato da Unomattina, programma in onda su Rai 1, il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi risponde ai dubbi dei sindacati ribadendo la bontà dell'operato del governo per garantire un nuovo anno scolastico in piena sicurezza e con tutti i docenti al loro posto.
Misure anti Covid e tutti gli insegnanti in cattedra. I risultati del ministro Bianchi
Gli ultimi due anni sono stati inevitabilmente segnati dalla pandemia di Covid-19 che ha seriamente compromesso la continuità didattica nelle scuole. Quest'anno però le prospettive sembrano essere, fortunatamente, differenti.
Il governo uscente ha infatti dichiarato conclusa la fase emergenziale e si riparte con una scuola senza didattica a distanza, con tutti gli insegnanti dietro le cattedre e senza obbligo di mascherina.
Bianchi riconosce comunque il grande merito della DaD, che ha tenuto "Ancorati" i ragazzi alla scuola. Un compromesso necessario che pur chiedendo grandi sacrifici agli studenti ha garantito comunque che la scuola mantenesse il suo ruolo fondamentale nelle loro vite.
Il ministro puntualizza in ogni caso che la scuola è pronta a fronteggiare altre eventuali emergenze sanitarie, tenendo costantemente sotto osservazione la situazione. L'obiettivo è non tornare ad alcuna restrizione, ma Bianchi sostiene che si è in ogni caso pronti qualora ce ne fosse il bisogno.
Riguardo gli insegnanti invece i numeri sono gli stessi del periodo antecedente al Covid, nonostante siano diminuiti gli studenti. Questo permetterà secondo Bianchi, la riduzione del numero di alunni per classe.
Più ne dettaglio, gli insegnanti sono 801mila di cui 605mila a tempo indeterminato e con ben 90mila insegnanti di sostegno. 25mila sono invece i docenti che stanno terminando le varie procedure concorsuali, sette in un anno e mezzo per la precisione.
Tante anche le assunzioni: 61mila lo scorso anno, 50mila quest'anno e 24mila previste per l'anno prossimo. Rimane chiaramente da vedere se questi buoni propositi si trasformeranno in realtà, specie con un cambio di governo in vista.
Uno sguardo al futuro: eredità PNRR e misure per il rincaro energetico
Proprio il nuovo governo raccoglierà l'eredità di Mario Draghi e dei suoi ministri. Bianchi ricorda quale sarà la direzione da seguire, quel tanto discusso Pnrr, concordato con l'UE che permetterà il completamento delle riforme che garantiranno la buona salute della scuola italiana.
Sulle misure per contrastare il rincaro energetico non ci sono invece particolari novità. Bianchi dichiara infatti che non è mai stata discussa alcuna misura specifica per le scuole e l'intenzione è anzi quella di evitare fino all'ultimo qualsiasi provvedimento.
Proprio la scuola è stata già infatti protagonista di tanti sacrifici, ponendosi come vero e proprio esempio per tanti altri settori. L'istruzione può però schierarsi in prima linea per insegnare ai giovani a ripensare il rapporto con l'ambiente e la natura, promuovendo anche attività all'aperto.
Saranno a questo proposito fondamentali proprio gli investimenti legati al Pnrr e mirati all'edilizia scolastica, per realizzare istituti più ecologici e fatti di tanti spazi aperti, che possano accogliere gli studenti diminuendo inoltre il triste fenomeno della dispersione scolastica.