Può essere la proiezione scolastica di un film sulla Marcia su Roma un atto di propaganda antigovernativa? Per l'On. Chiara La Porta di Fratelli d'Italia la risposta è affermativa.
La deputata del partito di Giorgia Meloni si è ufficialmente opposta alla proiezione del film sulla Marcia su Roma nelle scuole depositando addirittura un'interrogazione scritta al ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Di seguito i dettagli.
No alla proiezione del film su Marcia su Roma: è propaganda contro il governo
Il film sulla Marcia su Roma in questione è un lungometraggio del regista irlandese Mark Cousin apparso anche al Festival del Cinema di Venezia. A suscitare il fastidio e la preoccupazione di La Porta è il fatto che il film si conclude con un paragone provocatorio tra lo stile dei politici moderni e quello di Benito Mussolini.
Una comparazione che in particolare va ad avvicinare il linguaggio e lo stile comunicativo di Giorgia Meloni a quello che ha contrassegnato il Ventennio. Da qui l'accusa di propaganda antigovernativa di La Porta, la quale precisa che:
"Ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero, ci mancherebbe. Quello che, a mio parere, non deve essere consentito, perché non ha alcun riscontro nella realtà, è che questo film venga fatto vedere a studenti di alcune scuole durante l'orario scolastico"
La Porta ha dunque interpellato il ministro Valditara dopo che già due istituti superiori hanno portato le loro classi ad assistere alla proiezione del film. Ma si può parlare addirittura di "Visione apertamente schierata e scarsamente educativa", al punto da invocare addirittura una misura che impedisca agli insegnanti di proporla ai loro studenti?
La sinistra reagisce. La libertà di insegnamento va difesa
Come prevedibile, l'opposizione è subito insorta contro la richiesta di divieto di proiezione del film sulla Marcia su Roma nelle scuole. Lapidaria Irene Manzi, capogruppo PD alla Camera in Commissione Istruzione:
"Da quando FdI decide quali film i ragazzi possono vedere in orario scolastico e nell'ambito della scelta didattica dei docenti?"Ancora più grave sarebbe l'aver coinvolto direttamente il ministro dell'Istruzione e del Merito, arrivando a chiedere un provvedimento ufficiale per influenzare le intenzioni dei docenti, condizionando il principio di libertà di istruzione. Un atteggiamento grave, che non può essere reputato accettabile.
Le fa eco il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, in parlamento con l'Alleanza Verdi Sinistra. Con un pizzico di ironia, Fratoianni commenta così:
"Capisco che dalle parti di FdI, dopo l'uscita del ministro Sangiuliano su Dante padre della destra, il fascino del Minculpop stia spopolando. Ma ora davvero stanno esagerando: che un film sulla Marcia su Roma e sugli strumenti di propaganda fascista, peraltro presentato al Festival di Venezia, diventi pretesto per un'interrogazione parlamentare perchè venga bloccata la sua proiezione nelle scuole da una parte è ridicolo, dall'altra è preoccupante"La priorità della sinistra è dunque difendere il diritto dei docenti a scegliere liberamente quali strumenti utilizzare per la propria didattica. Un film, fosse anche provocatorio, è dopotutto un mezzo per stimolare la riflessione e il senso critico dei giovani studenti.
Forse qualche ora di lezione in più su cosa è stato il fascismo per l'Italia farebbe bene anche ai politici italiani? Questa la provocazione finale lanciata da Fratoianni. Ciò che è certo, è che il caso farà ancora discutere.