Nel Consiglio dei Ministri tenutosi lunedì 28 febbraio, è stato approvato all'unanimità un decreto che rende più efficace l'azione del Governo in merito alla crisi ucraina. Nel testo si prevedono misure di soccorso, assistenza alla popolazione ucraina e interventi urgenti per coloro che cercano accoglienza in Italia.
Interviene nel merito anche il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, che tra le possibili azioni da intraprendere vede un ruolo fondamentale per la scuola.
Pronti ad accogliere bambini e ragazzi ucraini: le parole del Ministro Bianchi
Il Ministro dell'Istruzione rivendica il decreto approvato in CdM per aumentare misure di soccorso e assistenza alla popolazione ucraina, soprattutto per quanto riguarda l'accoglienza dei profughi in fuga dal conflitto.
Secondo le stime più conservative, infatti, almeno mezzo milione di cittadini ucraini hanno già passato il confine verso i Paesi dell'Unione Europea e non. Sono quindi circa 100 mila profughi al giorno che arrivano in Polonia, Ungheria, Moldavia, Romania e Slovacchia, in attesa che il sistema europeo possa redistribuirli.
Di fronte a numeri che potrebbero anche aumentare, soprattutto in caso di una continuazione della guerra, diventa quindi fondamentale agire in modo preciso ed efficace.
Lo ricorda il Ministro Bianchi che, nel caso specifico della scuola, afferma:
"La nostra scuola ha una grande tradizione di inclusione della quale dobbiamo essere orgogliosi. Nel corso del Consiglio dei Ministri ho spiegato che siamo pronti ad accogliere nelle nostre aule bambini e ragazzi ucraini costretti a lasciare il loro Paese a causa della guerra."
La scuola è quindi pronta a fare la propria parte, rincara Bianchi, "per dare sostegno a una comunità colpita da un attacco inaccettabile".
Si moltiplicano le iniziative di solidarietà al popolo ucraino da parte delle scuole
Oltre a illustrare le decisioni prese dal Governo, Patrizio Bianchi riporta che:
"Molte scuole hanno accolto positivamente l'invito a discutere insieme il senso profondo dell'articolo 11 della nostra Costituzione e in questi giorni studentesse e studenti di tutte le età stanno cercando risposte alle domande sul conflitto in corso"
Le iniziative si stanno moltiplicando e non coinvolgono soltanto la discussione sul rifiuto della guerra da parte dell'Italia. Molti istituti, come la scuola media Mazzini di Roma, hanno organizzato un flash mob di solidarietà all'Ucraina e condanna della guerra.
Allo stesso tempo, il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) ha invitato le comunità scolastiche ad apporre la bandiera della pace all'interno e all'esterno dei locali scolastici.
Nel frattempo, cominciano ad arrivare in Italia anche i primi profughi dall'Ucraina. Nel comune di Borgosesia, in provincia di Vercelli, il sindaco ha accolto due mamme e tre minori che - assicura il Sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso - frequenteranno le scuole italiane.
Nella speranza che possano trovare, loro come anche gli altri ragazzi e bambini in fuga dal conflitto, serenità e inclusività nella scuola italiana.