La relazione finale è un documento che presenta la valutazione di un percorso formativo relativo al PON per la scuola o ad altre progettualità scolastiche. Viene presentata come analisi conclusiva sui risultati del progetto e deve quindi essere strutturata in modo da evidenziare:
- l'efficacia delle azioni poste in essere;
- i dati quantitativi sulla realizzazione del progetto.
Relazione finale: su cosa interviene e come si compone
Mediante un sistema di monitoraggio, viene rilevato il feedback da parte degli studenti in merito alla qualità dell'intervento. In questo modo, possono emergere i punti di forza e le criticità del progetto, che poi saranno utili anche a individuare le basi su cui costruire i progetti futuri.
Da questo punto di vista, la relazione finale interviene su tre piani distinti ma che si influenzano a vicenda. Innanzitutto, c'è il piano contenutistico, ovvero quello dei risultati raggiunti in relazione:
- agli obiettivi iniziali;
- alla qualità delle conoscenze professionalizzanti;
- all'efficacia delle metodologie utilizzate;
- al supporto logistico e strumentale impiegato.
In secondo luogo, la relazione deve tenere conto del piano riguardante il coordinamento gestionale. Si tratta nello specifico dell'efficacia delle interazioni fra i vari attori del progetto. Infine, l'ultimo piano è quello strategico, ovvero relativo ai risultati conseguiti o previsti nel breve periodo.
Per queste ragioni, la relazione finale viene strutturata tenendo conto di vari campi di indagine. Fra questi, una parte è dedicata al quadro sintetico delle attività realizzate, mentre il resto è dedicato alle attività:
- preliminari al percorso formativo;
- formative del corso;
- di valutazione dell'apprendimento;
- di placement;
- relative al monitoraggio della qualità degli interventi.
In cosa consistono le attività di monitoraggio?
Parte fondamentale di una relazione finale, il sistema di monitoraggio deve verificare la conformità del percorso formativo a quanto stabilito in fase di progettazione. Il confronto fra obiettivi e realizzazione viene declinato in quello fra:
- azioni programmate e realizzate;
- risultati attesi e conseguiti;
- tempistiche programmate ed effettive.
Monitoraggio vuol dire quindi verifica e rilevazione degli elementi complessivi relativi agli studenti, alle attività realizzate e ai punti di forza e debolezza riscontrati nello svolgimento del progetto.
A tale scopo, vengono quindi predisposte diverse verifiche tese a valutare:
- clima interno al gruppo;
- rapporto instaurato con i docenti o gli esperti;
- riunioni fra gli insegnanti e gli esperti convocati;
- grado di frequenza dei corsisti;
- qualità degli interventi somministrati ai partecipanti al progetto;
- congruità dei criteri impiegati per la valutazione.
A questi punti va aggiunta anche una verifica riguardante la somministrazione dei testi di selezione e dei questionari di valutazione ai corsisti.
Relazione finale: l'importanza dell'attività di valutazione
Benché gli strumenti della valutazione siano abbastanza tradizionali - test, simulazioni, questionari - la sua importanza risiede nella diagnosi:
- dei risultati ottenuti;
- dei punti di forza e debolezza del progetto;
- delle azioni correttive da intraprendere, anche nel caso di continuazione del progetto nell'anno scolastico successivo.
Le prove scritte vengono accompagnate dai criteri di attribuzione del punteggio stabiliti dal docente, ma la valutazione è differente per le domande aperte o per le prove sulle competenze creative degli studenti.
Il punteggio finale viene espresso in decimi e può tenere conto, oltre all'effettivo apprendimento, alla motivazione dimostrata e alle tappe formative raggiunte.
Alla fine, tutti questi dati contribuiranno alla stesura di un profilo finale per ogni corsista che abbia partecipato al progetto. Scopo del profilo è fornire allo studente un'indicazione del percorso da seguire nel prosieguo dell'esperienza scolastica.