In queste settimane si è assistito a un picco importante di contagi da Covid. L'allentamento delle misure di sicurezza e la diffusione di nuove varianti, hanno fatto infatti registrare un aumento dei casi, che mette i governi europei di fronte a nuovi interrogativi.
Come garantire un ritorno a scuola in sicurezza ai milioni di studenti italiani ed europei? Tra gli aspetti fondamentali della questione trova sicuramente posto la questione dell'aerazione delle classi, tema caldo degli ultimi giorni.
Aerazione e purificazione dell'aria nelle classi. La situazione italiana
La crisi che sta colpendo, con tempismo quantomai infelice, il governo italiano rischia di complicare ulteriormente il ritrovamento di linee guida efficaci per garantire un ritorno tra i banchi a prova di contagio. Riguardo l'aerazione delle classi, si è in attesa di comunicazioni precise e definitive già dallo scorso marzo. Da pochi giorni sono arrivate delle linee guida varate da alcuni tecnici riguardanti le caratteristiche tecniche dei dispositivi di purificazione da adottare nelle classi, ma non basta.
Il documento in questione è infatti deficitario dal punto di vista direttivo/burocratico. In altri termini, i dirigenti scolastici hanno poche indicazioni pratiche sul da farsi. Nuove istruzioni sono attese nei prossimi giorni e la speranza è che siano tempestive e risolutorie, in quanto la corretta purificazione dell'aria nelle classi permetterebbe di non imporre l'obbligo di mascherina a studenti e lavoratori della scuola.
Un investimento da 360 milioni di euro per l'aerazione delle classi italiane
Una situazione importante anche da un punto di vista economico, con un investimento atteso di circa 350-360 milioni di euro per garantire la purificazione dell'aria di 368.656 classi in Italia. I numeri sono stimati in base all'anno scolastico 2021/2022, durante il quale il governo aveva già investito 150mila euro per l'acquisto dei primi dispositivi grazie ai fondi del decreto sostegni. Serve dunque uno sforzo economico ben superiore, considerando che un purificatore d'aria di buona qualità costa intorno ai 1000 euro.
Il ministro Speranza prende tempo. L'ANP Lazio è insoddisfatta delle misure di sicurezza
Il ministro della Salute Roberto Speranza intanto si arrocca su una posizione attendista. Conscio del pericolo di tornare ad indossare le mascherine FFP2 durante le lezioni, Speranza dichiara infatti che le adeguate valutazioni si faranno avendo dati più chiari sul quadro epidemiologico.
Una posizione prudente, ma che è sicuramente figlia della poca chiarezza riguardo la questione dell'aerazione nelle classi italiane. A questo proposito è infatti molto critica Cristina Costarelli, presidente di ANP Lazio nonché Ds del liceo Newton di Roma.
Secondo Cottarelli infatti il governo è colpevole di non aver dedicato la giusta attenzione sulla questione aerazione, con indicazioni vaghe che non tengono conto dei reali spazi delle scuole italiane e, soprattutto, dell'annoso problema delle "Classi pollaio".
È infatti difficile anche solo provare a mettere in atto certe raccomandazioni quando ci si ritrova con 30 alunni in aule che non possono fisicamente contenerli, con l'unica raccomandazione pratica riguardante l'apertura delle finestre.
A questo proposito servirebbe dunque un intervento dal punto di vista legislativo e normativo, per ridurre il numero degli alunni per classe, al fine di rendere più facile la messa in atto dei corretti accorgimenti per la loro sicurezza.
Critiche da Bruxelles. La Commissaria europea Stella Kyriakides scrive ai ministri della Salute di 27 paesi membri
Da Bruxelles arrivano intanto critiche nei confronti dei paesi membri dell'Unione Europea, colpevoli di essere indietro riguardo la questione sicurezza nelle scuole.
La commissaria europea Stella Kyriakides ha infatti scritto una lettera ai ministeri della Salute di 27 paesi membri per incitarli a produrre dei piani preventivi completi e adeguati entro settembre, al fine di garantire la sicurezza dei tanti studenti europei.
Kyriakides sottolinea dunque l'importanza di interventi non farmaceutici, tra i quali figurano appunto l'acquisto di dispositivi mobili di aerazione e purificazione delle classi, utilizzando i mesi di pausa estiva per adeguare le classi.
La realtà sembra ad ogni modo abbastanza distante dalle aspettative ed è concreto il rischio di tornare a scuola a settembre senza adeguate misure di sicurezza, con studenti e docenti costretti ad arrangiarsi aprendo le finestre anche in inverno: una soluzione di fortuna e che lascia l'amaro in bocca, vista anche la disponibilità dei fondi del PNRR, utilizzati per altro.