Alle 10:30 di stamattina, si è svolto all'ARAN un incontro con i sindacati della scuola per discutere in merito al rinnovo della parte giuridica del CCNL 2019-2021. L'aspetto economico è già stato contrattato a fine dicembre e si è concluso con la liquidazione degli arretrati e con il rimando dell'accordo per la parte giuridica nel mese corrente.
L'incontro non ha approfondito argomenti spinosi (come la posizione economica del personale ATA, la mobilità con il grave problema dei vincoli triennali o il regolamento delle sanzioni disciplinari per i docenti), ma ha semplicemente pianificato i prossimi incontri:
- 17 gennaio 2023: ARAN e sindacati si incontreranno per dare il via alla trattativa rispetto alla parte giuridica del CCNL scuola 2019-2021;
- 18 e 19 gennaio 2023: gli argomenti da affrontare verranno concordati in occasione del primo incontro, in modo da completare in modo definitivo la contrattazione.
In poche parole, si prevedono tre giornate di fuoco, che avranno come protagoniste due fazioni con idee molto diverse tra loro.
Argomenti scottanti
Un primo tema che bisognerà affrontare sarà quello della regolamentazione delle sanzioni disciplinari per i docenti: l'ARAN vorrebbe dare maggiore potere ai dirigenti scolastici, che avrebbero la possibilità di sospendere i docenti fino a 10 giorni di servizio, ma i sindacati non sono per niente d'accordo.
Anche il tema della mobilità si rivela terreno di scontro, tanto da far credere che tre giorni potrebbero non bastare per trovare un accordo che vada bene a entrambe le parti.
Incrementi economici oltre il 4%: il rapporto dell'ARAN
Nel frattempo, l'ARAN ha pubblicato il nuovo rapporto semestrale che aiuta a fare il punto della situazione sui rinnovi contrattuali e sulla retribuzione dei dipendenti pubblici. In particolare, il documento mette a disposizione un'analisi dei contenuti economici dei nuovi contratti, compresa l'indicazione degli incrementi retributivi riconosciuti a ciascun comparto.
Secondi i dati, gli incrementi sono superiori al 4% per tutti i comparti. Per quanto riguarda la Sanità, l'incremento sale di un ulteriore 2,9% (anche per via della pandemia da Covid19).
Chi percepirà arretrati e aumenti
Il contratto in questione verrà applicato a tutti i dipendenti che godono di un rapporto di lavoro a tempo determinato e indeterminato dipendente dalle amministrazioni del comparto indicate all'articolo 5 del CCNQ. Con la dicitura "istituzioni scolastiche ed educative" si fa riferimento a scuole statali dell'infanzia, primarie e secondarie, istituzioni educative e tutte le scuole statali.
In definitiva, arretrati e aumenti spettano a tutto il personale in servizio nel periodo che verrà considerato, a prescindere dalla natura del contratto (se determinato o indeterminato).