Archiviate per ora le discussioni sul nuovo Governo e sul Ministro dell'Istruzione, si torna ad affrontare la questione del rinnovo del contratto scuola.
Con gli incontri che vanno avanti sia per quanto riguarda il comparto istruzione e ricerca, sia per il CCNI mobilità, non c'è ancora una firma sul CCNL 2019-2021.
Di recente è intervenuto il presidente ARAN Antonio Naddeo, le cui dichiarazioni possono fornire un po' di chiarezza sui nodi ancora da sciogliere.
300 milioni di euro in più per il contratto scuola: si attende ancora il parere del MEF
Si sa ormai che l'aumento previsto dal contratto scuola del triennio 2019-2021 non sarà quello richiesto dai sindacati. Di fronte alle richieste delle organizzazioni, infatti, il Ministero si è fermato a poco più di 100 euro lordi che si traducono in un aumento mensile netto molto più basso.
Per questa ragione, la notizia che si potrebbero sbloccare circa 300 milioni di euro da inserire nella contrattazione ha avvicinato la firma del contratto. Sul tavolo, ricorda il presidente ARAN, c'è ancora il cambio di destinazione di questi fondi rispetto a quanto stabilito dalla Legge di bilancio. Naddeo spiega che:
"l'ex Ministro ha chiesto all'ex Ministro per la Pubblica Amministrazione una modifica dell'atto di indirizzo, la cornice all'interno della quale io mi devo muovere per l'utilizzo dei 300 milioni per il rinnovo del contratto. L'autorizzazione per l'utilizzo dei 300 milioni, però, è ancora al vaglio del MEF"Qui entrano in gioco le intenzioni del nuovo Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che dovrà decidere se avallare il cambio di destinazione o meno. Di certo, i sindacati chiedono che queste risorse siano definite e destinate in sede di CCNL, ma ne potremo sapere di più nelle prossime settimane. Naddeo si augura infatti che la firma avvenga entro il 2022 per evitare che l'iter di controllo successivo porti a molti più ritardi.
Più poteri sanzionatori al Dirigente Scolastico: la polemica con i sindacati
Una delle questioni che ha generato più polemiche nei riguardi della bozza di contratto riguarda i maggiori poteri sanzionatori per i presidi. Alcuni sindacati hanno infatti lamentato l'aumento dei poteri di sanzione da parte del Dirigente Scolastico rispetto ai contratti precedenti. Per il presidente ARAN, invece, il CCNL Scuola 2019-2021 sta semplicemente regolando una parte che non era precedente nei testi precedenti. Vista la mancanza, dice Naddeo, se la materia viene disciplinata
"è comunque una garanzia per il lavoratore e anche per i sindacati. Dato che manca questa parte abbiamo presentato un testo alle organizzazioni sindacali, ma non è un documento definitivo, è un punto di partenza per il confronto, è una prima bozza"Nessun allarmismo, quindi, soprattutto considerando che ogni contratto è sempre frutto di mediazione fra le parti. Ma di mediazione si è anche parlato per quanto riguarda la figura del DSGA. Il presidente dell'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni ha ribadito anche qui come per finanziare una valorizzazione del DSGA - richiesta da tutti i sindacati - si debba togliere altrove. Una coperta corta è, e rimane, una coperta corta.
Progressione di carriera e titolo di studio: la situazione del CCNL istruzione e ricerca
In parallelo alla firma del nuovo contratto, proseguono le trattative fra sindacati e ARAN cul CCNL istruzione e ricerca.
Durante il tavolo con le organizzazioni sindacali, l'ARAN ha illustrato le proposte sull'ordinamento professionale confermando quanto già oggetto di confronto. In aggiunta, ha anche avanzato una proposta di regolamentazione per:
- la progressione fra le aree, che viene in base al D. Lgs. n. 165/2001, articolo 52 comma 1;
- l'attualizzazione dei titoli di studio per l'accesso ad alcuni profili.
Ci sarebbe quindi una deroga al titolo di studio per chi ha almeno 10 anni di anzianità. Non è invece prevista alcuna mobilità verso l'area D, quella dei funzionari. Nel prendere atto dell'inserimento di un articolo sulla progressione delle aree, FLC CGIL non ha tuttavia mancato di criticare l'attuale bozza di contratto. Serviranno ulteriori confronti, certo, ma al momento le posizioni dell'ARAN e quelle dei sindacati rimangono abbastanza distanti.
Rinnovo contratto scuola: le tempistiche per la firma e i nodi da sciogliere
Stando così le cose, sul rinnovo del contratto scuola sono due le certezze: che non tutte le questioni sono state risolte e che i tempi sono ormai stretti. A tale proposito, il presidente ARAN sintetizza così:
"Credo che tra 10-15 giorni la faccenda relativa ai 300 milioni si possa concludere, poi entreremo nel vivo della trattativa per gli insegnanti. Mentre per Università, Ricerca, AFAM e personale tecnico-amministrativo dobbiamo rivedere l'ordinamento professionale."Il problema principale da risolvere è quello delle risorse. Una volta superato questo ostacolo non dovrebbero esserci altri ostacoli per arrivare a una firma. Che questa possa essere la dinamica in sede nazionale, lo si deduce dalla firma dell'accordo tra sindacati e Provincia Autonoma di Bolzano sull'adeguamento contrattuale. Il contratto entrerà in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale e porterà ad aumenti di retribuzione già per il 2022 e poi a partire dal 2023.