In un recente focus sul rinnovo del contratto scuola, per la parte normativa, avevamo segnalato come il 17, il 18 e il 19 gennaio ci sarebbero stati tre incontri fra ARAN e organizzazioni sindacali. Con la parte economica del CCNL scuola ormai approvata, la trattativa si è spostata appunto sulla parte normativa, con alcune questioni che risultano ancora da risolvere. Il confronto previsto per questa settimana è stato tuttavia rimandato alla prossima, come comunicato dagli stessi sindacati della scuola. Facciamo il punto della situazione.
Rinviato il confronto fra ARAN e sindacati: quali sono i nodi da sciogliere sul contratto
In origine, gli incontri del 17, 18 e 19 gennaio dovevano rappresentare il momento conclusivo della trattativa sulla parte normativa del CCNL scuola 2019-2021. Alcune fonti sindacali hanno tuttavia comunicato il rinvio di una settimana, per cui il confronto proseguirà nelle giornate del:
- 24 gennaio, per il via all'incontro fra ARAN e OO.SS. sulla trattativa relativa al contratto;
- 25 e 26 gennaio, per una calendarizzazione degli argomenti da affrontare stilata nel corso del primo incontro.
Come doveva avvenire già questa settimana, nelle tre giornate l'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni e i sindacati della scuola dovranno trovare una quadra.
Le questioni sono diverse e riguardano:
- la regolamentazione delle sanzioni per i docenti e, di conseguenza, i poteri decisionali dei dirigenti;
- l'integrazione all'atto di indirizzo del Ministero dell'Istruzione e del Merito per rendere esigibili da subito i 300 milioni riferiti alla retribuzione professionale docenti;
- le posizioni economiche del personale ATA e la figura del DSGA.
Sul versante retribuzioni, ci sono poi anche da sciogliere i nodi riguardanti i 100 milioni una tantum che dovrebbero andare a finanziare la componente fissa della retribuzione accessoria per il personale scolastico nell'anno 2023. Di questi, 85,8 milioni andranno ai docenti mentre 14,2 milioni ai dipendenti ATA.
Insegnamento del diritto del lavoro e viaggi della memoria: Ddl in discussione in Parlamento
Nonostante il rinvio della trattativa fra sindacati e ARAN sulla parte normativa del CCNL, non si fermano i lavori del Parlamento sulla scuola. Martedì 18 gennaio la Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati esaminerà il disegno di legge che introduce l'insegnamento del diritto del lavoro nella scuola secondaria di secondo grado.
Il Ddl è stato presentato a fine novembre da tre deputati di Fratelli d'Italia per formare gli studenti su:
- diritti costituzionali e principali normative che regolano il lavoro;
- diritto del lavoratore ad avere un lavoro sicuro in relazione a salute, igiene e benessere nell'ambiente di lavoro;
- prevenzione e gestione integrata dei rischi professionali.
Comunque la si veda politicamente, si tratta di un'iniziativa parlamentare che sfiora anche il tema dell'alternanza scuola-lavoro, benché non direttamente. Sarà compito della legge, se approvata, stabilire poi le modalità dell'insegnamento e dell'accesso alla posizione.
Sempre martedì 18 gennaio, al Senato stavolta, verrà discusso il Ddl che modifica la Legge n. 211/2000 sull'Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
Le modifiche alla legge prevedono l'istituzione di un fondo che vuole favorire l'organizzazione di viaggi della memoria da parte delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado.