Diverse organizzazioni sindacali di base, fra cui Cobas, hanno proclamato per oggi 2 dicembre uno sciopero generale. Le ragioni che hanno portato alla mobilitazione, con diverse modifiche ai servizi, sono molte e toccano in parte anche il mondo scolastico.
Sciopero generale del 2 dicembre: settori interessati e sindacati promotori
Lo sciopero nazionale generale del 2 dicembre riguarda settori quali i trasporti, il mondo scolastico, la sanità e la logistica. In particolare, non saranno garantiti il trasporto pubblico locale né quello nazionale, con probabili disagi per chi dovrà viaggiare con treno, aereo, taxi, bus, tram e metropolitane.
Fra le organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo stato di agitazione figurano Cobas, Al-Cobas, Cib-Unicobas, Cobas Sardegna, Conf. Cobas e Si-Cobas. Ma hanno aderito allo sciopero anche diversi sindacati di base: SGC, LMO, SOA, ADL Varese, CUB, SGB, USB, USI-CIT e l'Unione Sindacale Italiana.
Nella giornata del 2 dicembre si terranno manifestazioni regionali o provinciali in diverse città italiane. A Roma, il punto d'incontro è davanti alla sede del Ministero dell'Istruzione e del Merito alle 10, nonché alla sede del Ministero del Lavoro alle 9.30. Altre città in cui sono previste mobilitazioni sono:
- Torino, Milano, Padova, Trieste, Genova, La Spezia nel nord Italia;
- Bologna, Firenze, Pisa, Grosseto, Ancona, Terni nel centro Italia;
- Napoli, Bari, Taranto, Catania, Palermo, Cagliari nel sud Italia e nelle isole.
Salario minimo, energie rinnovabili e stop alle armi in Ucraina: cosa chiedono i sindacati
Come si legge nel manifesto dello sciopero pubblicato sul sito ufficiale Cobas, le ragioni dello stato di agitazione sono diverse e colpiscono tutti i settori della vita pubblica e privata.
In particolare, i sindacati di base chiedono:
- il rinnovo dei contratti con aumento dei salari e adeguamento automatico al costo della vita;
- un salario minimo di 12 euro orari;
- la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi e dell'energia;
- la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario;
- l'aumento delle risorse a favore della lotta alle discriminazioni nei confronti delle donne;
- lo stralcio dell'autonomia differenziata, soprattutto in merito alla scuola e alla sanità.
Oltre a questi punti, i sindacati promotori dello sciopero chiedono anche una nuova politica energetica a favore delle fonti rinnovabili e il rifiuto della guerra e dell'economia di guerra. Sono ovviamente comprese in quest'ultimo punto l'aumento delle spese militari e l'invio di armi in Ucraina.
Infine, le organizzazioni sindacali chiedono la difesa del diritto di sciopero e il riconoscimento a tutte le OO.SS. di base dei diritti minimi e dell'agibilità sindacale in tutti i luoghi di lavoro.
Assunzione dei precari e pensioni a quota 95: anche la scuola nello sciopero del 2 dicembre
Come abbiamo accennato in introduzione, lo sciopero generale del 2 dicembre coinvolge anche il mondo scolastico. Nello specifico, il personale docente, educativo e ATA delle scuole di ogni ordine e grado. Di conseguenza, non sarà garantita la didattica dai nidi alle scuole dell'infanzia, dalla primaria alla secondaria di primo grado e fino alle superiori.
Da questo punto di vista, e per quanto riguarda il settore istruzione, i sindacati richiedono:
- la soppressione delle prove INVALSI;
- l'assunzione dei precari su tutti i posti vacanti;
- le pensioni a quota 95;
- la cancellazione dell'alternanza scuola-lavoro, ossia dei PCTO, e di tutti gli stage gestiti dai centri di formazione professionale;
- il ripristino nella scuola secondaria delle ore tagliate di Lettere, Storia, Geografia e Scienze, nonché di quelle dedicate al bilinguismo e delle ore in laboratorio tagliate dall'ex ministro Gelmini.