Da un'intervista rilasciata su Rai 3 alla trasmissione "Che tempo che fa" le intenzioni del Ministro dell'Istruzione Bianchi di tenere aperte le scuole anche in estate appaiono chiare
Noi abbiamo deciso di dare alla scuola 150 milioni - afferma il ministro - per permettere a giugno di organizzare l'orientamento e il recupero degli alunni. Lo faremo con i Comuni, con le Province, nell'ambito di quel patto di comunità che abbiamo già predisposto l'anno scorso.
Le modalità di recupero dell'attività didattico formativa che avverrà in estate inizia ad avere una forma più definita. A confermare l'investimento per 150 milioni di euro è il testo del Decreto Sostegni che chiarisce finalità e modalità di stanziamento.
L'incremento al fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa punterà, quindi, ad agevolare le scuole nella gestione della situazione di emergenza, e verrà investito in:
- attività volte a potenziare l'offerta formativa extracurriculare;
- recupero delle competenze basilari;
- rafforzamento delle discipline;
- attività volte al recupero della socialità degli studenti.
Questi fondi, come afferma il ministro, verranno stanziati anche per il periodo tra la fine dell'a.s 2020/2021 e l'inizio dell'a.s. 2021/2022, ovvero nel periodo estivo.
Le scuole, quindi, resteranno aperte anche d'estate continuando quanto già messo in atto con patto di continuità che prevede interventi diretti dai Comuni in collaborazione con enti pubblici e privati. Nello specifico si tratterà di:
- attività di potenziamento nei centri estivi diurni;
- servizio socio-educativi territoriali;
- attività in centri con funzione educativa e ricreativa.
Inoltre, al centro del mirino del Recovery Plan, secondo quanto affermato dal Ministro, quest'anno ci sarebbero gli stanziamenti per le scuole dell'infanzia e le scuole del Sud. A nostro avviso si tratta di un importante passo per contrastare, oltre alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, anche la disparità del servizio pubblico nelle scuole italiane. Come sottolinea Bianchi, infatti,
i ragazzi soprattutto del Sud non hanno tutti i servizi come nel Nord. A nord i bambini possono contare su una copertura dei nidi al 50% in Sicilia al 3%.