In questi giorni si sta registrando un boom di contagi da influenza stagionale a scuola. Per quanto sia un fenomeno abbastanza nella norma, l'aumento dei contagi sta mettendo a nudo l'inadeguatezza dei sistemi di aerazione nelle classi. Sembra infatti che non sia bastata la pandemia di Covid-19 per far sì che le classi si dotassero di sistemi di aerazione per purificare l'aria, nonostante la loro installazione sia stato uno dei cavalli di battaglia degli ultimi governi.
Boom di contagi da influenza stagionale: a scuola tutto è come prima del Covid
Il boom di contagi da influenza stagionale a scuola sta dunque facendo venire tutti i nodi al pettine. Nonostante i proclami, e la riconosciuta importanza dei sistemi d'aerazione all'avanguardia, nelle classi si continua a fare tutto alla vecchia maniera.
Come prima del Covid, per evitare i ristagni di aria, si aprono periodicamente le finestre durante le ore di lezione. Un iter che viene consigliato dallo stesso ministero della Salute e confermato dal ministero dell'Istruzione, ma che mal si concilia con i giorni più freddi.
Specie nei casi delle classi più affollate, l'apertura delle finestre appare inevitabile, ma allo stesso tempo espone più frequentemente gli alunni al freddo e agli sbalzi termici che favoriscono la stessa influenza stagionale.
Dispiace che non si siano investiti i fondi del Pnrr per creare adeguati sistemi automatici di aerazione. Sarebbero infatti stati sufficienti circa un paio di miliardi di euro per le 370 mila aule italiane. Considerando in cinque anni la scuola italiana avrà a disposizione 15 miliardi totali, l'investimento sarebbe stato tutto sommato abbordabile.
Inoltre già la scorsa estate la Commissaria europea Stella Kyriakides aveva richiamato tutti i ministri della Salute dei ventisette Stati membri dell'UE per invitarli a installare i sistemi di ventilazione nelle scuole. La realtà dei fatti purtroppo è ben diversa.
Sistemi di purificazione dell'aria in due scuole di Napoli
Non tutte le scuole sono tuttavia rimaste ferme a prima del Covid. Due scuole di Napoli infatti, il "Nuovo Bianchi" e le "Scuole Pie dei Padri Scolopi", hanno aderito al progetto "Adotta una scuola" promosso dalla Società italiana di medicina ambientale (Sima).
I due istituti hanno dunque installato dei sistemi di purificazione dell'aria che hanno avuto il merito di diminuire drasticamente la probabilità di contagio da Covid garantendo il benessere di insegnanti e studenti.
Le scuole hanno acquistato sistemi di misurazione della CO2, purificazione nanometrica e di coating fotocatalitico al biossido di titanio a base di etanolo. Grazie a queste tecnologie, secondo alcuni studi condotti dalla Sima, il rischio di contrarre il Covid-19 si attesta su un valore inferiore all'1% dove il tasso di Co2 sia inferiore a 700 Ppm (parti per milione).
La Sima ha anche elaborato un intuitivo sistema a semaforo per classificare il livello di rischio nelle scuole. Ad ognuno di questi livelli corrispondono delle azioni da effettuare per garantire l'adeguata ventilazione delle aule o delle modifiche strutturali per adeguare le aule a standard più elevati.