La parità di genere è un tema portante del dibattito politico contemporaneo. Anche nell'istruzione esiste ancora una radicata asimmetria tra uomini e donne.
Secondo uno studio ISTAT le donne sembrano in particolar modo poco inserite nell'ambito tecnico-scientifico, specialmente a paragone dei loro rispettivi colleghi di sesso maschile.
Un dato preoccupante se si pensa che lo studio delle cosiddette materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) è un fattore fondamentale per lo sviluppo economico e scientifico di un paese, con l'Italia che rischia di rimanere sempre più indietro rispetto agli altri paesi europei.
Studio Istat e materie STEM: divario di genere
Dallo studio che ha preso in considerazione i livelli di istruzione dell'anno 2020 emergono dati poco gratificanti per l'Italia.
Secondo il report ISTAT, infatti, soltanto il 20,1% della popolazione italiana compresa tra i 25 e i 64 anni possiede una laurea rispetto alla media del 32,8% nell'UE.
Ancora, solo il 24,9% dei laureati con età tra i 25 e i 34 anni possiede una laurea in aree disciplinari scientifiche e tecnologiche.
All'interno di questa percentuale emerge un consistente divario di genere:
- Tra gli uomini laureati, il 36,8% lo è in una disciplina tecnico-scientifica (Oltre uno su tre)
- Tra le donne laureate, solo il 17% lo è in una disciplina tecnico scientifica (Nemmeno una su cinque)
Il gender gap va analizzato anche nell'ottica del divario tra il Nord e il Sud del paese. Nell'area settentrionale, infatti, la differenza tra uomini e donne laureati in materie STEM sale fino al 27,7% a favore degli uomini, scendendo al 10,1% nel Meridione e passando per 14,1% nel Centro.
Anche dal Nord arrivano quindi dati poco rincuoranti in merito all'applicazione delle donne nell'area tecnico-scientifica che rimane evidentemente un ambito ancora a trazione prettamente maschile.
Ridurre il divario di genere. Il programma Girls4tech
Dalla collaborazione tra Mastercard e Unicef nasce "Girls4tech" un programma di sviluppo per incentivare lo studio delle materie tecnico-scientifiche e diminuire il gender gap attualmente presente.
Presentato in occasione della "Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze" il programma è rivolto a studenti, di entrambi i sessi, tra gli 8 e i 12 anni.
Questi avranno l'occasione di confrontarsi direttamente con figure professionali Mastercard che, in qualità di manager e mentor, spiegheranno le basi del funzionamento della tecnologia a cui si ricorre ogni giorno per lavorare.
L'obiettivo è quello di stimolare la curiosità con un'applicazione pratica dei saperi tecnici e scientifici per invogliare studenti e studentesse a proseguire lo studio nell'ambito delle materie STEM.
Girls4tech non è dopotutto una novità. Programma a lungo raggio che ha visto la luce nella sua prima iterazione già nel 2014, ha coinvolto più di un milione e mezzo di giovani su 45 paesi del mondo che sono stati affiancati da circa 6000 mentor.
Un'iniziativa encomiabile che non è ancora però riuscita ad appianare il divario di genere che continua a essere un problema attuale e pressante.
Quali prospettive per l'Italia
Paolo Rozera, Direttore Generale di Unicef Italia, si è direttamente pronunciato proprio sulla difficile situazione italiana.
Secondo Rozera entro il 2030 saranno circa 880 milioni i ragazzi e le ragazze che non avranno acquisito le competenze che sono richieste per inserirsi nel mondo del lavoro.
Questo dato riguarda soprattutto il settore dell'industria 4.0 che richiede nuove competenze e abilità specifiche, ma che si acquisiscono proprio da quei percorsi formativi che al momento vedono una penuria di studenti ma soprattutto di studentesse.
La speranza è quella di una rapida inversione di rotta, grazie a progetti come Girls4tech i quali non devono essere tuttavia iniziative isolate ma parte di un progetto di riforma dell'istruzione del sapere tecnico-scientifico più ad ampio spettro.