Si è giunti all'ultima possibilità, prima della pausa estiva, per il rinnovo del contratto scuola: è attesa infatti per oggi alle ore 15:00 la trattativa all'Aran. Fra pochi minuti, le sigle sindacali rappresentative si riuniranno così per "la prosecuzione della trattativa per il rinnovo del CCNL del personale Istruzione e Ricerca triennio 2019 - 2021 e avente come oggetto di discussione il settore Scuola - risorse contrattuali".
Gli esiti attesi
L'intento del ministro Bianchi era di trovare una soluzione in merito al rinnovo dei contratti e all'aumento degli stipendi per il personale docente ed Ata prima della pausa estiva; tuttavia, allo stato attuale, la cosa pare farsi sempre più difficile. Oltre all'attuale crisi di Governo che, sul punto, non lascia ben sperare, vi è più di tutto la condizione che i sindacati avevano posto: il rinnovo del triennio passato deve legarsi necessariamente a quello successivo (il Ccnl 2022/24). A tale richiesta, ovviamente, si legava pure un investimento adeguato nella Legge di Bilancio di fine anno e un adeguamento economico a tre cifre.
Fondi ecnomici e la disillusione dei sindacati
Per la parte economica vi sono a disposizione oltre 2 miliardi per un riconoscimento salariale, rispetto al 2018, del 3,8%. Tradotto in euro sarebbero 90 euro lordi, dunque 50 euro netti in busta paga. A ciò andrebbero a sommarsi gli 11,50 euro dell'elemento perequativo previsto dal precedente CCNL 2016-2018. Nel caso di specie erano stati assicurati ai docenti da 80,40 euro minimi a 110 massimi, in base ad anzianità e grado di scuola.
Le diverse sigle sindacali non sono per nulla ottimiste su di un eventuale aumento: difatti, come ha commentato Marcello Pacifico, numero uno di Anief, il Governo ha già atteso troppo - e lo ha fatto perfino in condizioni migliori rispetto le attuali - per il rinnovo del contratto. Lo ha fatto insensatamente dal momento che i 107 euro lordi medi di aumento e i quasi 3mila euro di arretrati erano già stati stabiliti. Insieme con lui, anche gli altri esponenti sindacali si domandano perché non fare in modo che questi fondi - peraltro già previsti - arrivino ai dipendenti della scuola, i quali:
"devono combattere con un'inflazione che ha superato l'8% di incremento nell'ultimo periodo e non gli permette di arrivare a fine mese, per via del caro energie ed in generale dell'aumento esponenziale del costo della vita".Se il Governo non stanzia risorse aggiuntive, concludono unanimemente, sarà difficile poter procedere con l'attuale Legge di Bilancio.
Proposte per il personale docente
Tra le proposte governative che interessano il personale docente, c'è quella riguardante la contrattualizzazione della didattica a distanza. Tale esigenza si è ormai imposta con le ricadute derivanti dall'emergenza sanitaria: si rende opportuno, pertanto, normare il tempo di lavoro, il diritto alla disconnessione e la sicurezza.
Altresì si pensa di valorizzare le figure dei coordinatori di classe, dipartimento o tutor dei neoassunti: il tutto senza oneri a carico dello Stato.
Altra proposta importante riguarda la formazione obbligatoria: gli insegnanti saranno sì soggetti a formazione costante e obbligatoria ma remunerata e "premiata" nell'acquisizione delle competenze.
Proposte per il personale ata e dsga
Le proposte introdotte nell'atto di indirizzo rispetto tali figure riguardano essenzialmente la contrattualizzazione del lavoro agile, alternabile a quello in presenza. Nella fattispecie, nel nuovo contratto dovranno essere chiarite le modalità, i diritti sindacali, la formazione specifica, la predisposizione e l'utilizzo dei dispositivi, la salute e la sicurezza, il tempo di lavoro e di reperibilità, il diritto alla disconnessione, i rientri.
Si attende anche la proposta di riformulazione degli ordinamenti per quanto riguarda i corrispettivi compiti, nonché la revisione stipendiale con l'erogazione di risorse aggiuntive, comunque non superiori allo 0,55% del monte salari 2018.