Da diverse settimane è entrato nel vivo il dibattito circa la possibilità di vaccinare i più giovani e di ricorre a una terza dose, dato il naturale decadimento della protezione vaccinale nei mesi successivi all'inoculazione del vaccino. Mentre la Food & Drug Administration si è dichiarata favorevole alla vaccinazione con Pfizer della fascia di età 5-11 anni, l'opinione del governo italiano è parzialmente diversa.
Sileri: no all'obbligo vaccinale
Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha commentato la posizione di FDA precisando come non sarà imposto l'obbligo vaccinale, nemmeno alle fasce d'età più giovani. Decisione in linea quindi con quanto visto finora in Italia. Il vaccino per gli studenti più giovani diventerà sicuramente un'arma in più per combattere la pandemia, specie nell'ambiente scolastico, ma l'obbligo vaccinale rimane escluso così come attualmente è per gli alunni più grandi.
Fermo restando dunque che la situazione andrà valutata in corso d'opera (il vaccino per i più piccoli non è ancora disponibile), l'obbligo vaccinale non sembra essere nemmeno considerata come una soluzione parziale, da applicare solo ad alcune fasce d'età.
Il vaccino aiuterà dunque lo Stato a garantire la sicurezza delle scuole e la continuità didattica, riducendo la possibilità di contagi anche tra i più piccoli, ma senza che questo diventi un'imposizione per le famiglie.
Le preoccupazioni di Sileri. No vax e disinformazione
Sileri ribadisce come la priorità sia combattere l'ostilità verso i vaccini mostrata da parte della popolazione adulta. Mentre sono incoraggianti i primi dati sulla terza dose per gli over 60 , con 1,8 milioni di persone che hanno effettuato il richiamo a 6-7 mesi dalla seconda dose, spaventano i 2,7 milioni di italiani over 50 che rifiutano ancora di sottoporsi alla prima. Emblematico l'aumento di casi a Trieste, città che ha ospitato diverse manifestazioni no vax e no Green pass, generando dei nuovi focolai. Per Sileri serve un'informazione più convincente che possa diradare i dubbi di chi ancora non si fida della proposta vaccinale.
Nessun obbligo dunque, ma guerra alle fake news e alla cattiva informazione. Sileri mette infine in evidenza come, anche in paesi come ad esempio la Germania, l'incremento di casi gravi e decessi si verifichi quasi esclusivamente tra la popolazione che ha scelto di non vaccinarsi. Un'indicazione in più che testimonia l'efficacia del vaccino, nonostante i più diffidenti sostengano sia un farmaco sperimentale e poco affidabile.