È un momento di tumulti da parte degli studenti, insoddisfatti di molti aspetti dell'offerta scolastica italiana e desiderosi di promuovere una riforma del sistema dall'interno.
Un disagio, quello degli studenti, accentuato dagli incidenti fatali recentemente accaduti durante l'alternanza scuola-lavoro e dal ritorno alla formula classica degli esami di maturità.
Stati generali della scuola. La riforma della scuola richiesta dagli studenti italiani
Gli studenti italiani reclamano l'attenzione della politica. Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi aveva dichiarato l'intenzione di organizzare la "Conferenza nazionale della scuola" per fine novembre.
Un evento che sarebbe stato fondamentale per la scuola italiana, mancando di fatto da ormai più di 30 anni: l'ultima venne tenuta da Sergio Mattarella, allora ministro dell'Istruzione, nel 1990. Le buone intenzioni non sono però bastate e dell'evento non vi è stata alcuna traccia.
Non si è fatta attendere la risposta degli studenti: insoddisfatti hanno infatti dichiarato che se il ministro non avesse fatto la riforma, l'avrebbero fatta loro, insieme agli insegnanti, i genitori e i pedagogisti.
Così, dal 18 al 20 febbraio sono stati tenuti gli "Stati generali della scuola", dove studenti (e non solo) si sono riuniti in assemblea a discutere della scuola del domani e di tutti i temi affini.
Il desiderio emerso è quello di una scuola più attenta al diritto allo studio e al benessere psicologico dei suoi attori, ma anche alle tematiche del mondo contemporaneo, quali ambiente, transfemminismo e antifascismo.
Coordinate generali, ma anche proposte concrete, come ad esempio:
- Introdurre lo psicologo nelle scuole;
- Ripensare in generale dei sistemi di valutazione;
- Aumentare l'accessibilità per gli studenti disabili ;
- Abolire l'alternanza scuola-lavoro;
- Aumentare la rappresentanza studentesca nei consigli di istituto;
- Rivedere la struttura del primo ciclo scolastico.
Gli studenti hanno guadagnato l'appoggio di insegnanti e genitori, ma anche di dirigenti e pedagogisti, segno che l'arretratezza della scuola italiana, quantomeno in alcuni dei suoi tratti, non è solo un pretesto per alimentare la protesta di studenti svogliati, ma un problema concreto che va affrontato.
Bianchi con gli studenti, chiede confronto e fiducia
Non si scompone il ministro Bianchi, che intervenendo su SkyTg24 ribadisce la sua posizione di ascolto e confronto con gli studenti. Un'apertura che sti traduce nell'allestimento di un tavolo di lavoro insieme alle Consulte, per intervenire sulle criticità della scuola.
Allo stesso tempo il ministro, riferendosi in particolare al tema dell'esame di maturità, rivolge un monito ai ragazzi, chiedendo fiducia in loro stessi e negli insegnanti, per andare insieme avanti con un atteggiamento positivo e costruttivo.
Sulle ipotesi di una vera e propria riforma della scuola, Bianchi si mostra possibilista, dicendosi pronto a ragionarci su. Molto moderata la posizione riguardo l'abolizione dell'alternanza scuola-lavoro. Il ministro sottolinea in primis come l'utilizzo di questa terminologia sia desueta, ormai dal 2018, ma soprattutto come la scuola oggi offra diverse forme di orientamento.
Tra questi ultimi anche corsi di formazione professionale regionale, ambito entro il quale sono avvenuti i recenti incidenti mortali di Udine e Fermo. Per il ministro l'orientamento rimane una componente fondamentale della scuola, propedeutico all'inserimento del mondo del lavoro, ma è evidente che quello della sicurezza è un problema che non può essere ignorato.